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05/12/2015 06:20:00

Trapani. Le mille partite che si giocano sul tesseramento nel Pd

E' il giorno dei “mille banchetti in piazza” del Partito Democratico. Mille, o qualcosa del genere, presidi nelle piazze italiane per incontrare i cittadini, per fare il punto su come sta governando il partito di Renzi, e con l'occasione anche per tesserarsi. Banchetti anche nelle piazze siciliane, dove il Partito Democratico è ben lontano da quello del 61 a 0 della Casa delle Libertà di Berlusconi-Dell'Utri-Miccichè.
Adesso la musica è cambiata, e il Pd governa e accoglie tutti tra le sue braccia.
E' il Renzismo la filosofia che viene portata avanti dal renziano numero 1, Davide Faraone.
Il Pd in Sicilia ha sempre fatto la voce grossa e spesso quando si parla di “antimafia di facciata” si fa riferimento ad alcuni pilastri del partito che per anni hanno tentato di “mettere il cappello” ad iniziative lodevoli. In molti ricordano gli “impresentabili” Crisafulli e Papania, salvo escludere dallo stesso calderone i Lupo ed i Lumia.
Questo è il Pd in Sicilia, e a Trapani? Che giorni sono questi nel capoluogo della nostra provincia per il Pd?

Sono giorni in cui sta prendendo forma un partito nuovo, diverso da quello che fece una magra figura alle amministrative del 2012.
Lo sanno bene gli uomini di Paolo Ruggirello, deputato questore all'Ars, che – tra le righe anonime dei pastoni politici – sta lentamente ridefinendo le forme del Partito Democratico non solo a Trapani.
Il punto di snodo, manco a dirlo, è stata la fiducia alla giunta Damiano. E' in quel momento che si è cementificata l'alleanza tra il politico originario di Guarrato e la minoranza Pd. In Parlamento li chiamano i giovani turchi, ma in Sicilia di giovane hanno soltanto i riferimenti anagrafici. Da Roma a Palermo a Trapani, il percorso dell'ingresso di Ruggirello nel Pd è stato fatto un po' a ritroso. Si sono dovuti superare alcuni “check point”. A partire da Lorenzo Guerini, colui che ha benedetto l'ingresso di Ruggirello nel partito. Poi c'è la senatrice Pamela Orrù, il segretario provinciale Christian Emmola (presidente di Rete Autostrade Mediterranee Spa), Mino Spezia (sindaco di Valderice), il consigliere Ninni Passalacqua ed il nipote Dario Safina (già assegnatario di numerose consulenze legali, come quella della Camera di Commercio).
Ma il nome non tanto nuovo, e che per molti è il grande manovratore dell'operazione, stando alle voci di corridoio, sarebbe ancora una volta Camillo Oddo. C'è anche chi dice lo schema futuro sarà questo: Dario Safina sindaco di Trapani, Camillo Oddo alla Camera, Paolo Ruggirello all'Ars, Baldo Gucciardi al Senato dei nominati.
Fuori da questo asse resterebbe Francesco Todaro, ex assessore di Salemi ed uomo ovunque di Ruggirello, che poche settimane fa avrebbe dovuto ricoprire la carica di assessore a Trapani. Diktat capovolto che ha visto la scelta di Piero Spina. L'intero partito si è discostato, ma la minoranza Pd ha sorriso.
Adesso c'è la campagna adesioni e ancora una volta Ruggirello ha giocato le sue carte. Come noto il “tesseramento” si limita a tre sessioni (30 novembre, sabato 5 e venerdi 18 dicembre) e già in prima battuta è semplice leggere la presenza imponente dell'ex gruppo di Articolo 4. Fino ad ora infatti, i “Ruggirelliani” non avevano avuto la possibilità di aderire al Pd (meno che Ruggirello stesso e Todaro, nominato componente della commissione di tesseramento del partito) e alla prima giornata il segretario Francesco Brillante ha dovuto registrare l'esaurimento delle prime 300 tessere ed ordinarne delle altre.
Ruggirello non ha assistito alle registrazioni, dedicandosi alle nomine delle Commissioni permanenti dell'Assemblea Regionale Siciliana. “Il Pd è un partito forte e coeso, e ha ottenuto l'elezione di ben quattro presidenti alle commissioni permanenti. Sono inutili le critiche che seguono perchè in politica è fondamentale la condivisione degli obiettivi fra le forze in gioco e chi fa parte di un progetto deve essere capace di portarlo avanti con impegno”.
A Trapani ad entrare nel Pd sono gli uomini di Articolo 4. Niente di più e niente di meno. Ci sono i rappresentanti delle frazioni, e i grandi “signorotti” elettorali diventano tessere rossoverdi. Tra questi spicca il nome di Silvestro Mangano, consigliere comunale a Trapani arrestato 4 anni fa per tentato omicidio, condannato per lesioni gravi e indagato per un presunto voto di scambio alle ultime amministrative. A causa della sua condanna, però, Mangano (originario del quartiere Sant'Alberto) non si è potuto tesserare al Pd. Ma nulla gli ha impedito di presenziare al piano inferiore della sede di via Pantelleria per indirizzare al tesseramento il suo elettorato che, in maniera compatta, si è iscritto al partito. Un andirivieni che anche ad alcuni attivisti del Pd è sembrato anomalo. La notizia nelle stanze del Pd provinciale è girata in questi giorni, fino ad arrivare spedita al segretario provinciale del Pd, Marco Campagna. In attesa della seconda sessione di tesseramento. Con i mille banchetti in piazza, il Pd tra la gente, aspettando chi se lo prende.