E' vicina una svolta importante per l'aeroporto "Vincenzo Florio" di Trapani Birgi. A breve, infatti, la Regione Siciliana venderà le sue quote - che a sua volta aveva acquistato, prima dello scioglimento dell'ente, dalla Provincia Regionale di Trapani - e quindi l'aeroporto andrà incontro ad una sostanziale privatizzazione, con il ruolo degli enti pubblici (resterebbe solo la Camera di Commercio) meramente simbolico. Si tratta del 59,68% delle azioni. E' stato previsto, infatti, che sarà individuato un "Advisor" mediante procedura a evidenza pubblica per la determinazione del valore del 59,68% delle quote. Dopo di che il consiglio di amministrazione dovrà informare, entro 15 giorni, di quella valutazione gli altri soci che avranno a disposizione altri 20 giorni per esercitare il diritto di prelazione. Se nessuno dei soci mostrasse interessato all'acquisto, le quote verranno poste in vendita con una procedura a evidenza pubblica con una previsione di quattro mesi per il bando di gara e di altri due mesi per la cessione delle quote. Un'operazione che avverrebbe sotto la "lente di ingrandimento" della Corte dei Conti.
Ma per l'aeroporto si profila anche un altro scenario, che qualcuno aveva previsto in tempi non sospetti: l'accorpamento con la Gesap, la società che gestisce lo scalo internazione "Falcone e Borsellino" di Palermo - Punta Raisi.
Il problema è politico, e purtroppo la politica, nelle vicende che riguardano l'aeroporto di Trapani, non ha fatto nell'ultimo periodo una buona figura, perchè si è pensato, come al solito, più ai piccoli interessi che ad una visione strategica dell'aeroporto e del territorio. Insomma, il tema è questo: l'aeroporto di Trapani, sul quale sono stati investiti fondi europei per decine di milioni di euro, che è finanziato dai Comuni per garantire le tratte di Ryanair, va totalmente ceduto ai privati? Che senso ha un aeroporto privato ma finanziato dagli enti pubblici? E' la stessa cosa che si chiede Mimmo Fazio, deputato regionale del Gruppo Misto, ex Sindaco di Trapani. Fazio uggerisce che il 20% delle azioni torni alla ex Provincia Regionale e che si persegua un tentativo di fusione con Gesap SpA in direzione di un polo aeroportuale della Sicilia Occidentale. Fazio chiede «che la Regione Siciliana restituisca parte delle sue quote, fino ad un massimo del 20% del complessivo azionario Airgest S.p.A., al costituendo Libero Consorzio dei Comuni così consentendo ai comuni del territorio provinciale una legittima rappresentanza in seno alla società affinché gli enti locali consorziati possano salvaguardare l'operatività dello scalo, determinando, concordandola con i soci privati, una politica di marketing territoriale per sostenere il rilevantissimo flusso turistico che l'aeroporto di Trapani con i voli della compagnia low cost Ryanair incrementa da anni». Inoltre Fazio suggerisce se non sia il caso «prima che vengano cedute le quote dell'Airgest... avviare un tentativo di fusione tra le società Airgest e Gesap per giungere ad una attività complementare e non concorrenziale tra i due scali aeroportuali».
In tutto ciò l'aeroporto perde passeggeri. Almeno stando ai dati pubblicati dall’Istat, che traccia una fotografia del 2014. E' statoregistrato un crollo verticale, rispetto al 2013, per quanto riguarda il traffico passeggeri inerente ai voli di linea: meno 14 per cento per un totale di meno 280mila passeggeri.
I Comuni, dal canto loro, sono nuovamente in difficoltà per pagare le loro quote pro - Ryanair. L'assemblea di due settimane fa si è chiusa con un nulla di fatto. La mancanza del numero legale, infatti, non ha consentito di prendere alcuna decisione ufficiale. Ancora una volta il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pace ha ribadito la necessità che le amministrazioni comunali del territorio trapanese paghino le quote loro spettanti. La cifra da pagare per l’anno in corso è di 2 milioni e 225mila euro, compresa l’IVA mentre, allo stato attuale, si è fermi a 1 milione e 384.750 euro versati. Resta ancora da pagare, inoltre, l’ammontare dell’IVA per il 2014 che è di 572.500 euro. La situazione, quindi, al di là delle ripetute affermazioni di tanti primi cittadini, rimane incerta e per questo motivo la Camera di Commercio invierà formali lettere di diffida ai Comuni inadempienti. Pace, in caso di mancata risposta dei sindaci, è pronto a rescindere il contratto con la AMS – la società che si occupa di marketing per Ryanair, una scelta che, è chiaro, porterebbe gravissime ripercussioni sul traffico aereo dello scalo trapanese a causa della conseguente riduzione dei voli da parte di Ryanair.