E’ stato condannato a 23 anni e 4 mesi di carcere il 23enne salemitano Pietro Franco, processato con rito abbreviato con l’accusa di avere ucciso, a colpi di pala in testa, Antonino Di Giorgi, di 74 anni, agricoltore. A emettere la sentenza è stato il Gup di Marsala Riccardo Alcamo. Il cadavere dell’anziano fu trovato il 29 giugno 2014 nei pressi dell'orto della sua abitazione di contrada Terraglia San Miceli. Il pensionato ucciso aveva denunciato Pietro Franco nel 2009 e nel 2010 per furto e lesioni personali. Intercettato con una microspia a bordo della sua auto, Franco aveva spiegato ai suoi familiari come e perché aveva ucciso Di Giorgi. Il pm Antonella Trainito aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere, ma il giudice, accogliendo la richiesta della difesa (avvocato Melchiorre Palermo), ha escluso l’aggravante della crudeltà. La difesa aveva, inoltre, tentato la strada della non perfetta capacità di intendere e di volere dell'imputato, ma in questo caso con minore fortuna. Ai tre familiari dell’anziano ucciso costituitisi parte civile, con l'assistenza dell'avvocato Francesco Salvo, il giudice ha riconosciuto un risarcimento danni di 30 mila euro ciascuno. Pietro Franco si tradì mentre era in auto con alcuni familiari. Non sapendo che i carabinieri gli avevano piazzato una microspia, il giovane spiegò come aveva aggredito e ucciso Di Giorgi. Franco rivelò anche il movente: oltre alle denunce sporte contro di lui da Di Giorgi, che l'anziano non avrebbe voluto ritirare, anche una causa penale in cui il pensionato si era costituito parte civile contro una zia di Franco. La donna, accusata di lesioni da Di Giorgi, era stata condannata appena due giorni prima dell'omicidio dalla Corte d’appello di Palermo a tre mesi di reclusione e al risarcimento danni.
Qui i dettagli dell'omicidio, dalla "palpatina" alle denunce. In basso il video dell'arresto.