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10/12/2015 18:22:00

"Ti sgozzeremo", lettera di minacce al segretario del Pd siciliano Fausto Raciti

 Una lettera anonima contenente delle minacce di morte è stata inviata stamani al segretario siciliano del Partito Democratico Fausto Raciti. La missiva è stata fatta trovare in via Bentivegna, a Palermo, dove ha sede la segreteria regionale del Pd. Nel testo, scritto a macchina, si legge tra le altre cose "noi ti sgozzeremo. Sappiamo i tuoi movimenti. Dovrai guardarti attorno. Ti ammazzeremo". Il segretario regionale siciliano democratico è stato ascoltato dalla Digos, e si è detto sereno.

"Voglio esprimere profonda vicinanza a Fausto Raciti, a nome mio personale e dei deputati regionali del Pd: la notizia delle minacce nei suoi confronti lascia perplessi e preoccupati". Lo dice Alice Anselmo, presidente del gruppo Pd all'Ars. "Aspettiamo che le forze dell'ordine svolgano le indagini necessarie a fare luce su questo episodio - aggiunge Anselmo - quel che è certo che è che da oggi saremo ancora più determinanti nel sostenere l'impegno che Raciti sta portando avanti con convinzione e competenza".

Solidarietà anche dal presidente della Regione Rosario Crocetta: "Si è tentato molte volte di interrompere questa esperienza, con le mozioni di sfiducia, con l'isolamento e ora con il ritorno di un linguaggio che fin dall'inizio ha colpito con minacce uomini del governo e lo stesso presidente. Nessuno si illuda che si possa tornare indietro, che il governo e il segretario Raciti possano rinunciare a una battaglia essenziale per lo sviluppo, la crescita e la rinascita della Sicilia. All'amico e al compagno Fausto, la mia solidarietà netta". Per il governatore "chiunque sia stato, resta la visione oggettiva di uno scontro che vede impegnati il Pd e il governo regionale in una lotta senza precedenti per demolire privilegi, corruzione e malaffare, privilegiando gli interessi pubblici. La mafia fa politica da sempre, il messaggio a Raciti è chiaro: non puoi opporti alla ricomposizione politico-mafiosa che gestiva la Sicilia". Un episodio, dunque, da non sottovalutare, "che si inserisce nel quadro siciliano di una mafia che non ha mai accettato la vittoria del Pd e del centrosinistra in Sicilia. Una vicenda molto chiara al segretario che ha capito che occorre impedire a ogni costo la ricomposizione dei vecchi poteri, facendo una scelta netta, confermando quest'esperienza di governo che la lotta alla mafia la fa sul serio".