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13/01/2016 21:45:00

Vito Cimiotta, i cittadini presi in giro. Perchè non dimettersi?

di Rossana Titone - C'è una cosa che forse più di tutte può dare fastidio al limite della nausea. Ed è quando si pensa che i cittadini tutti, compresi anche quelli che da anni non partecipano al voto, siano degli stupidi creduloni da girare e rigirare a seconda delle mode e convenienze.
E allora presto detto, il nocciolo della questione è l'autosospensione del consigliere comunale di Marsala Vito Cimiotta dal Partito Democratico.
Detta così potrebbe essere inteso come un gesto coraggioso e corretto nei confronti di un partito che gli ha aperto la porta per la competizione elettorale, di fatto lo è.
Ma il reato contestato è ben altra cosa: voto di scambio.
Nessun giudizio qui sul merito della colpevolezza o innocenza, nessuno si può e deve sostituire alla magistratura che farà il suo lavoro.
Qui, la roba è altra.
L'autosospensione dal Pd riguarda la dinamica interna del partito stesso che poco o nulla ha a che fare con il rispetto per le istituzioni che si rappresentano o per i cittadini.
Detto in soldoni al macellaio del mio supermercato non interessa mica se il consigliere Cimiotta ora apparterà al gruppo misto, farà compagnia a quelli che già ci sono.
Magari sarebbe più interessante sapere perché il consigliere,ex pd, pensa che sia più importante e reverenziale portare rispetto al partito piuttosto che alla città.
Perché non, a questo punto, dimettersi da Sala delle Lapidi?
Per la prima volta mi sento di essere a metà d'accordo con il Movimento 5 Stelle di Marsala che ne chiede le dimissioni. Ma non certamente per ragioni di morale come loro sottolineano ma per ragioni di rispetto istituzionale, è così difficile capirlo?
Onestamente qui non si tratta affatto di essere giustizialisti, seppure il pd ne faccia un cavallo di battaglia in ogni competizione elettorale salvo poi ravvedersi nei casi specifici, chi scrive garantista lo è da sempre, ma si tratta di coerenza e di buon gusto. Perché uno non si sospende dal partito per correttezza verso lo stesso e poi mantiene lo scranno. Il rispetto dovuto e' quello verso le istituzioni.
Le istituzioni e i cittadini non vanno beffeggiati ne' confusi. 
Questo è il prezzo che si potrebbe pagare alla prossima tornata amministrativa. 
In conclusione, e con il massimo del garantismo che il caso vuole, Vito Cimiotta ha fatto bene a non dimettersi da consigliere ma non avrebbe nemmeno dovuto sospendersi dal pd. I due comportamenti contrastanti e opposti generano dissapori.
Sarà certamente per le dimissioni la prima dei non eletti del Pd, Luciana Zerilli.
Chissà, magari sarà il suo turno a breve.