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05/02/2016 19:35:00

Unioni civili e adozioni. Vinca l'amore universale, ma si pensi ai bambini

di Rossana Titone -  Ho riflettuto molto prima di scrivere questo articolo, mi sono detta : da dove iniziare?
Mi sono subito data la risposta: dalla semplicità e dalla naturalezza che l’argomento impone e, perché no, soprattutto dalla delicatezza. Delicati sono i bambini, come i petali di un fiore che si schiude alla vita.
Il dibattito è acceso in questi giorni, cori di proteste, giornate dedicate e addirittura si scomoda il Creato.
Credo, invero, che il percorso naturale della vita si racconti da se e spesso vada ascoltato, assecondato.
Ho sentito gridare con fermezza dagli omosessuali che l’amore è universale, non conosce confini e sessualità.
Sono d’accordo.
L’amore è un connubio perfetto di anime che decidono di fondersi tra reale e surreale, tra tormenti e gioie tra passione e rispetto. Che ci importa se ad amarsi siano, convenzionalmente, un uomo e una donna o due uomini ovvero ancora due donne?
Nulla, non ci importa nulla. L’amore è amore , insindacabile.
Ovvietà dei tempi e capacità legislativa, finalmente, vorrebbero regolamentare tali unioni, le unioni civili.
E’ giusto che l’altra metà venga tutelata nei diritti successori , nei diritti di assistenza, nel subentro del contratto di affitto, nella reversibilità della pensione .
Ma mi chiedo perché parlare solo adesso di unioni civili dei gay? Il legislatore è al corrente della miriade di coppie di fatto formate da uomo e donna che convivono stabilmente more et uxorio? Perché partire dagli omossessuali e non “ più genericamente” dalle coppie di fatto?
Servono voti? Ecco in arrivo quelli dei gay.
Il decreto Cirinnà dispiclina le unioni civili dello stesso sesso tanto da volere inserire la loro regolamentazione nel nostro codice civile, le equipara in buona sostanza ad un matrimonio, con tanto di rito innanzi ad un pubblico ufficiale, riso, confetti e champagne.
La differenza sostanziale è che se una coppia omosessuale dovesse decidere di lasciarsi lo farà con un atto presentato all’ufficio del registro che trascriverà lo scioglimento entro 3 mesi.
Nessun litigio, nessun avvocato, nessuna separazione giudiziale…insomma un trattamento di favore. Almeno gli concedessero pure la medesima trafila economica-legale di un vero e proprio divorzio, manco quello.
Il nocciolo che inquieta è l’adozione. E inquieta perché i bambini che non scelgono ma subiscono una scelta non sono dei giochi pronti a soddisfare la presunta o reale istintività materna o paterna.
Il punto di vista, ora e sempre, non deve essere quello di un omosessuale che “vuole” avere un figlio.
Il punto di vista deve essere quello del bambino, che non può e non deve essere un premio per coppie che hanno raggiunto un traguardo. Ci sono dei percorsi evolutivi che non possono passare in secondo piano.
E mi chiedo anche cosa ci sia di eticamente corretto nella disciplina di queste adozioni gay?
Il testo Cirinnà estende alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l'adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due.
Il legislatore, dunque, mette mani, sperando di ricavarne milioni di voti, alle adozioni di una coppia dello stesso sesso ma non pensa di rivedere e riscrivere tutto il testo delle adozioni.
Non è concepibile, ad esempio, che un single non possa adottare e sia discriminato rispetto ad un gay o, peggio ancora, che coppie eterosessuali siano rivoltate come un calzino e spendano milioni di euro con l’attesa di anni per raggiungere la così agognata adozione.
Si ricordi che quando si parla di categorie deboli, quali i bambini sono, non si può prescindere da ciò che sarebbe meglio per loro. Gli egoismi, spesso istrionici e talvolta eccentrici, sono da bandire .
La maternità o paternità sono miracoli che la vita dona o che si ricercano per una completezza di unione mai per velleità del momento o per indotte rivincite, per quello c’è un ottimo bicchiere di Marsala.