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05/03/2016 06:40:00

I conti della Sicilia. Approvata la Finanziaria, ecco le reazioni. Cosa cambia?

L' Ars ha approvato la manovra finanziaria. Mancano però sempre 500 milioni da Roma per permettere il pareggio di bilancio. Ieri ci sono state le dichiarazioni di voto - con il Nuovo Centro Destra che, di fatto, ormai fa parte della maggioranza - e nel dibattito politico c'è stato spazio anche per l'ennesimo scontro tra Pd e Udc. La legge di stabilità ha lasciato in sospeso molte situazioni: dai conti legati all'esito della trattativa con lo Stato, passando per le riforme nel settore agricolo. Mentre per i lavoratori degli enti locali è arrivata la solita proroga e qualche società partecipata non è stata né chiusa, né salvata.

Il governatore Rosario Crocetta, dal canto suo, ha cercato di buttare acqua nel fuoco: "Voglio aprire - ha detto - a un nuovo stile nei rapporti col parlamento. Dobbiamo andare al di là delle appartenenze. E il governo che verrà, troverà un nuovo sistema. Ma attenzione alle privatizzazioni, come quelli sull'informatica: c'è la mafia in agguato".

"L'approvazione della Legge di stabilità segna un passo avanti sul fronte dei trasferimenti ai Comuni. Grazie ad una costante azione di AnciSicilia ed alla decisiva mobilitazione di oltre 150 sindaci di giorno 25 febbraio si è riusciti ad imporre all'attenzione del Parlamento il tema della crisi di sistema degli Enti Locali siciliani stretti tra riduzione dei trasferimenti nazionali e regionali e i vincoli imposti dalla riforma dell'armonizzazione contabile". Lo hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di AnciSicilia, che aggiungono: "Rispetto al testo uscito dalla Commissione Bilancio, grazie alla sensibilità del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e di numerosi deputati, si è fatto un importante passo avanti e sono stati individuati ulteriori 50 milioni per spese di investimento. Restano però pesanti incognite circa l'utilizzabilità dei 115 milioni di fondi Pac per il pagamento delle rate dei mutui contratti per investimenti". "È bene ricordare - continuano Orlando e Alvano - che le risorse destinate ai Comuni non sono assimilabili a quelle erogate agli Enti contemplati dalla ex "tabella H". I comuni sono enti territoriali che erogano servizi essenziali ai cittadini. I trasferimenti regionali non possono essere pertanto in nessun caso considerati come "un regalo" nei confronti dei sindaci, rappresentando uno strumento necessario per mantenere in equilibrio i bilanci e continuare ad erogare i servizi ai cittadini". "Le incertezza sulla effettività delle risorse destinate agli Enti Locali unitamente alla crisi finanziaria delle ex province pesano come un macigno sulla possibilità di riorganizzare in maniere efficiente i servizi di area vasta. Per questo, come lo stesso Assessore all'Economia ha proposto, riteniamo - conclude Orlando - che non sia più procrastinabile un confronto con il Governo Nazionale al fine di evitare i rischi di un grave corto circuito istituzionale".


In tutt'altra direzione va il commento dell'esponente dell'opposizione , Nello Musumeci: «Per il quarto anno consecutivo il governo Crocetta sforna una finanziaria Arlecchino, con mille pezze, senza coerenza, senza strategia. Si continuano a rattoppare i buchi del precariato diffuso senza avere il coraggio di rimuoverne le cause. Anche quest'anno nessuna proposta di riforma per lo sviluppo, per le imprese, per l'autoimprenditorialità, per l'occupazione giovanile. Una sceneggiata che si ripete, in un clima di vergognosa subalternità verso Roma che Crocetta si sforza di smentire con argomenti davvero patetici. L'unica consolazione è che questa tragedia per il popolo siciliano dovrebbe concludersi tra venti mesi». Così l'esponente dell'opposizione Nello Musumeci, a margine della approvazione dello strumento contabile da parte dell'Ars.