Il fatto non costituisce reato”. Con questa motivazione, il Tribunale di Marsala ha assolto Vincenzo Calafato, ex assessore comunale di Mazara del Vallo, dall’accusa di aver affittato sua abitazione a disposizione del pregiudicato Vittorio Misuraca, che lo mise a disposizione della colombiana Sandra Patricia Bossa Valdes affinché questa vi si prostituisse. In Tribunale, però, sia Misuraca, che per questa vicenda è già stato condannato, che Bossa Valdes hanno dichiarato che Calafato era all’oscuro di quanto accadeva nel suo appartamento. “Vittorio – ha affermato, in particolare, la donna - mi trovò un appartamento prima in via Sant’Antonio e poi in via Nicolò Federici. Era gennaio-febbraio 2012. L’affitto, 300 euro al mese, lo pagavo io. A Calafato, che ho visto solo due volte, mi presentò come la sua ragazza”. A chiedere l’assoluzione di Vincenzo Calafato era stata anche il pubblico ministero Antonella Trainito, che nella sua requisitoria ha detto: “Non ci sono prove che Calafato fosse a conoscenza che nell’abitazione data in locazione a Misuraca si esercitasse la prostituzione, anche se è verosimile che sapesse, e non c’è prova che il canone d’affitto fosse esageratamente alto tale da ipotizzare lo sfruttamento”. A difendere l’ex assessore mazarese sono stati gli avvocati Mariella Martinciglio e Stefano Pellegrino. Con la stessa accusa mossa a Calafato, era imputato anche un altro mazarese, Francesco Maiale, proprietario di un appartamento in via Gaspare Romano, utilizzato per un certo periodo dalla Bossa Valdez. Anche Maiale, come chiesto dal pm, è stato assolto. E’ stato, infine, assolto anche il vigile urbano Leonardo Di Giorgi, per il quale, invece, il pm aveva invocato la condanna a 3 anni e mezzo di carcere. Di Giorgi era accusato di aver avuto un rapporto sessuale con la prostituta sudamericana, ma di non averla pagata facendo valere la divisa.