"Il dato dell'affluenza alla consultazione referendaria nel trapanese e, in particolare, nella città di Trapani è certamente positivo rispetto al, più deludente, contesto nazionale.
L'esperienza del comitato cittadino che vede la nostra associazione tra i promotori ha avuto importante riscontro e ci auguriamo di rinnovare questo atto di fede nella democrazia anche alle prossime vicende referendarie nazionali che si presenteranno" - ciò è quanto afferma il Presidente dell'associazione "Senso Civico" Maurizio Miceli.
"Se il bicchiere è mezzo pieno per un verso dall'altro denota una rassegnazione difficile da superare, la cittadinanza locale appare delusa per gravi responsabilità maturate nel tempo da tutti i livelli amministrativi, sia locali che nazionali".
"L'esiguo numero di partecipanti al voto è di cattivo auspicio per le amministrative del 2017, speriamo quindi che le forze politiche e le personalità che avranno l'ambizione di governare Trapani siano all'altezza del compito e presentino programmi credibili ed efficaci ad appassionare la cittadinanza ormai stanca, apatica e refrattaria al concedere la propria fiducia ai soliti nomi e, peggio ancora, alle solite proposte urlate, demagogiche ma in fondo prive di sostanza. L’avvenire ci impone scelte lungimiranti e coraggiose. Bisogna risvegliare questa città dal torpore nel quale si è ormai assopita valorizzando e migliorando le risorse a nostra disposizione: dal polo universitario con l’inserimento di facoltà connesse alle attività praticabili sul territorio così da impedire ai nostri giovani di partire e di poter creare nella loro terra il loro futuro (ad esempio un corso di laurea in economia del turismo) al ripensamento del lungomare Dante Alighieri per attrarre un target turistico diverso, più giovane, alla creazione di percorsi culturali, fino ad arrivare all’obiettivo, a mio avviso principe, specie al tempo della spending review e dell’abrogazione delle province, che è quello della fusione dei comuni di Trapani e Erice. Non comprendere ciò significherebbe affossare il territorio. Questi solo alcuni spunti dei tanti che questa città attende da troppo tempo senza risposta".
Dichiarazione PD Pantelleria - Dopo il referendum di ieri 17 aprile oltre la certezza di non avere più nuove trivelle entro le 12 miglia dalle coste, grazie alla legge di stabilità 2016, sappiamo con altrettanta certezza che le piattaforme oggi in attività, sempre entro le 12 miglia, possono continuare ad estrarre petrolio e gas chissà per quanto tempo ancora. Mi sento di ringraziare una ad una le 2105 persone che a Pantelleria si sono recate a votare difendendo quel sacro santo diritto al voto per il quale tante persone in passato si sono battute; certamente ci aspettavamo una maggiore affluenza per un tema che ci riguarda così da vicino, ma forse noi per primi dovevamo essere più bravi a far capire ai nostri concittadini l’importanza di questo referendum. Ringrazio ancora quanti in questi mesi hanno portato avanti con passione e senza strumentalizzazioni politiche le ragioni del SI, quale voto responsabile e consapevole. Adesso non ci resta che andare avanti, mettendoci soprattutto del nostro per proteggere quel bene inestimabile che circonda la nostra isola, che si chiama mare, e per continuare nel percorso di sostenibilità che di fatto abbiamo intrapreso.