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19/04/2016 07:00:00

Mazara, il caso dell'appartamento a "luci rosse". Assolto l'ex assessore Calafato

Il fatto non costituisce reato”. Con questa motivazione, il Tribunale di Marsala ha assolto Vincenzo Calafato, ex assessore comunale di Mazara del Vallo, dall’accusa di aver affittato sua abitazione a disposizione del pregiudicato Vittorio Misuraca, che lo mise a disposizione della colombiana Sandra Patricia Bossa Valdes affinché questa vi si prostituisse. In Tribunale, però, sia Misuraca, che per questa vicenda è già stato condannato, che Bossa Valdes hanno dichiarato che Calafato era all’oscuro di quanto accadeva nel suo appartamento. “Vittorio – ha affermato, in particolare, la donna - mi trovò un appartamento prima in via Sant’Antonio e poi in via Nicolò Federici. Era gennaio-febbraio 2012. L’affitto, 300 euro al mese, lo pagavo io. A Calafato, che ho visto solo due volte, mi presentò come la sua ragazza”. A chiedere l’assoluzione di Vincenzo Calafato era stata anche il pubblico ministero Antonella Trainito, che nella sua requisitoria ha detto: “Non ci sono prove che Calafato fosse a conoscenza che nell’abitazione data in locazione a Misuraca si esercitasse la prostituzione, anche se è verosimile che sapesse, e non c’è prova che il canone d’affitto fosse esageratamente alto tale da ipotizzare lo sfruttamento”. A difendere l’ex assessore mazarese sono stati gli avvocati Mariella Martinciglio e Stefano Pellegrino. Con la stessa accusa mossa a Calafato, era imputato anche un altro mazarese, Francesco Maiale, proprietario di un appartamento in via Gaspare Romano, utilizzato per un certo periodo dalla Bossa Valdez. Anche Maiale, come chiesto dal pm, è stato assolto. E’ stato, infine, assolto anche il vigile urbano Leonardo Di Giorgi, per il quale, invece, il pm aveva invocato la condanna a 3 anni e mezzo di carcere. Di Giorgi era accusato di aver avuto un rapporto sessuale con la prostituta sudamericana, ma di non averla pagata facendo valere la divisa.