Siamo alla vigilia di un nuovo periodo caldo per la gestione dei rifiuti in Sicilia e di una nuova rivoluzione. Tanti nodi stanno venendo al pettine. Ma la novità più eclatante è che il governo Renzi che ha chiesto alla Sicilia di istituire un ente unico regionale per la gestione dei rifiuti. Alla Regione sono pronti con un disegno di legge che toglierà la gestione dei rifiuti ai sindaci. E di fatto si tratta di una vera rivoluzione, perché in Sicilia c'era (e c'è ancora) il sistema degli Ato, che lavoravano per ambiti territoriali. Poi si è passato, dopo il fallimento degli Ato, alle nuove Srr, società consortili tra Comuni, che non sono ancora decollate. Ma proprio nel momento in cui si dovrebbero fare le prime gare, ecco che la Regione centralizza tutto con un disegno di legge che impedirà ai Sindaci di fare le gare, ma affiderà tutto ad un ente unico regionale, che farà nove gare, una per provincia, con delle eccezioni in casi particolari. E i Comuni che già si apprestavano a fare la gara? E gli Aro, gli Ambiti di Raccolta Ottimale? Che fine faranno? A presiedere il nuovo ente sarà un Cda che risponderà ad un'assemblea composta da sindaci delegati. Le ditte che vinceranno le gare dovranno attingere per il personale ad un bacino composto da 11.000 persone, che sono gli attuali impiegati e operai dei vari Ato in tutta la Sicilia.
Dall'altro lato c'è un conto alla rovescia per le discariche stracolme. Dall'assessorato all'Energia e ai Rifiuti dicono che ci sono venti giorni di tempo. Le prime discariche ad esaurirsi saranno Gela e Lentini. Siculiana e Bellolampo danno garanzie. A Trapani il Comune ha lanciato l'allarme per il prossimo esaurimento della discarica che, al momento, a causa dell'emergenza, serve molti Comuni della Provincia che prima conferivano a Campobello di Mazara (discarica ormai chiusa).
C'è poi una data: il 31 Maggio. Quel giorno scadrà l'ultima ordinanza del Presidente della Regione Crocetta per gestire l'emergenza. Le conseguenze le pagano i cittadini, dato che i Sindaci dei Comuni siciliani hanno fatto già sapere che saranno costretti ad aumenti considerevoli della Tari, la tassa sulla raccolta dei rifiuti, per coprire i costi ulteriormente lievitati.
ALONGI. “L’assessore all’Energia e ai Rifiuti, in diverse occasioni, aveva assunto l’impegno di presentare, entro la fine del marzo scorso, un ddl governativo che mettesse ordine nella delicata materia della gestioni dei rifiuti e del certo utilizzo del personale che lavora o che ha lavorato presso gli Ato” lo dice il vicepresidente della commissione Territorio all’Ars, Pietro Alongi, ribadendo che “a oggi, non vi sono stati sviluppi, non è stato presentato alcun progetto di legge e, per questo, chiediamo a gran voce che, con urgenza, la dottoressa Contrafatto onori l’impegno preso e metta finalmente ordine in un settore difficile e sensibile a infiltrazioni che il disordine attuale non può che favorire”.
“Per ultimo ma non ultima – conclude il deputato regionale Ncd – mi preoccupa la decisione presa da alcuni sindaci, componenti di ambiti territoriali, di convocare l’assemblea dei soci per dichiarare lo stato di fallimento. A chi giova? E che fine farebbero i lavoratori”.
UN DOSSIER. Gli atti politico-parlamentari in tema di gestione rifiuti in Sicilia approntati dai deputati M5S Claudia Mannino (Camera dei deputati), Giampiero Trizzino (ARS) ed Ignazio Corrao (Parlamento Europeo) sono nelle mani del commissario Cantone. A darne notizia sono i portavoce M5S che al termine dell'incontro hanno reso noti i risultati. "In queste ore presso la sede dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, - dichiara la deputata Claudia Mannino - ho incontrato il Presidente Raffaele Cantone per un confronto sulla situazione dei rifiuti in Sicilia, alla luce del documento che l'ANAC sta predisponendo e di cui sono usciti stralci lo scorso gennaio. L'incapacità pianificatoria della Regione e la mancata attuazione della legge regionale n. 9 del 2010 sono stati al centro del confronto. Ho consegnato un dossier con tutti gli atti politico-parlamentari da me compiuti, molti dei quali insieme ai miei colleghi Ignazio Corrao (Parlamento Europeo) e Giampiero Trizzino (ARS), e che saranno oggetto di valutazione da parte dell'ANAC".
Le inadempienze del sistema rifiuti in Sicilia sono in questi mesi state sottoposte anche all'attenzione della Commissione Europea che rispondendo alle interrogazioni dell'eurodeputato Ignazio Corrao ha intimato l'ultimatum alla Regione Siciliana. "In pratica tutte le autorità di controllo certificano il disastro della Giunta Crocetta - spiegano Ignazio Corrao e Claudia Mannino-. Oggi si leggono anticipazioni dell'Assessore Contrafatto sulla nuova proposta di legge regionale che dovrebbe intervenire a "rivoluzionare" il sistema rifiuti in Sicilia e che, dalle dichiarazioni, sembra che diventerà legge in meno di un mese. Come sempre tra le mirabolanti promesse e i fatti c'è una distanza abissale, ma se così fosse Crocetta, la Contrafatto, il PD e la sua variopinta maggioranza certificherebbero nero su bianco che negli ultimi 3 anni e mezzo non si è risolto un bel niente: hanno fatto finta di attuare una brutta legge e hanno riempito le discariche, ingrossando le tasche dei soliti noti. Non hanno sistemato un solo centro comunale di raccolta di quelli realizzati con i fondi europei 2000-2006, l'impiantistica dell'ultimo commissariamento non è ancora completata, non sono partiti progetti importanti per la differenziata (Palermo differenzia 2 è ancora al palo). Sono usciti da una procedura di indagine (la EU Pilot sul piano VAS del piano rifiuti) per entrare in una ben più grave procedura di infrazione sul mancato aggiornamento del piano rifiuti che mette a rischio tra i 50 e i 70 milioni di euro. In Procura indagano per possibili omissioni atti d'ufficio. In due parole: fallimento totale. Gli unici atti meritori di questa amministrazione sono stati compiuti dall'ex Assessore regionale Marino che, infatti, è stato cacciato da Crocetta, forse perchè alcuni interessi non vanno toccati. Ora – concludono Corrao e Mannino - chiedono il commissariamento per poter realizzare gli inceneritori senza intralci da parte di cittadini ed enti locali e perpetuare il fallimento del sistema rifiuti in Sicilia".