Lo scontro tra il sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi, e il sindacalista Donato Giglio si è trasferito in un’aula di giustizia. Quella del Tribunale di Marsala, davanti al quale (giudice monocratico Iole Moricca) il sindacalista si trova imputato con l’accusa “molestie e disturbo” al baffuto e sanguigno primo cittadino. Quest’ultimo è stato ascoltato nel processo. E con lui anche il suo vice, Silvano Bonanno, e la sua segretaria, Rosa Di Giorgi. I tre hanno confermato le accuse già mosse. A margine dell’udienza, Giglio fa notare: “Il sindaco Cristaldi, in aula, ha detto che io non ho detto nulla, né l’ho disturbato”. Ma l’avvocato Alessio Muscolino, legale di parte civile per Cristaldi, replica: “Il reato per cui si procede è molestie e disturbo. E perché si configuri questo reato è sufficiente pedinare una persona in maniera insistente e più volte. Non è necessario dire qualcosa. E in aula i tre testimoni hanno confermato che Giglio ha pedinato il sindaco non solo a piedi nel corso di una uscita istituzionale, ma più volte anche in auto. Per altro, a ridosso di queste situazioni, nei mesi precedenti, c’è stato anche un accanimento sindacale, un’attività fatta con una serie di esposti e denunce nei confronti del sindaco e del Comune. Tutto ciò per rendere difficile la vita al sindaco”. Epoca dei fatti contestati è il periodo tra l’8 settembre e il 29 novembre 2014. “Questo processo – sostiene Donato Giglio – si sta svolgendo per l’uso intimidatorio della querela. Anche se io ho continuato la mia attività sindacale allo stesso modo. La ricostruzione fatta dal sindaco appare frutto di fantasia e distante dalla realtà”. Il 20 giugno, intanto, verranno ascoltati altri testi. A difendere il sindacalista è l’avvocato Vito Perricone.