E’ stata confermata in appello la condanna a sette anni di carcere inflitta, il 16 luglio 2015, dal gup Francesco Parrinello a un 75enne marsalese , ex negoziante, processato per abusi sessuali aggravati e continuati su una bambina che all’epoca dei fatti (2008-2009) aveva sei anni. Con questa accusa, nel novembre 2014, l'uomo era stato posto agli arresti domiciliari dalla polizia. Il presunto orco è uno zio acquisito della bambina che avrebbe subito gli abusi. L’indagine prese le mosse da alcune confidenze che la piccola, orfana di madre, fece a una sua insegnante. Dopo la segnalazione della maestra, la piccola fu ascoltata nella stanza “Arcobaleno” della questura. Rivelazioni che, secondo l’accusa, avrebbero trovato successivamente riscontro, secondo gli investigatori, anche nelle consulenze di una psicologa e di una ginecologa. I presunti abusi sarebbero stati commessi quando la piccola veniva affidata all’anziano dal padre, costituitosi parte civile, affinché vi badasse quando lui andava a lavorare. La pena inflitta all’imputato, condannato anche al pagamento di risarcimento danni “provvisionale” di 30 mila euro in favore della parte civile, è stata più severa di quella invocata in primo grado dal pm, che aveva chiesto una condanna 5 anni e 4 mesi di carcere. Dopo la lettura del dispositivo della terza sezione della Corte d’appello di Palermo, il legale di parte civile, Gaetano Di Bartolo, ha dichiarato: “Esprimo soddisfazione per la conferma della sentenza, consapevole, pur tuttavia, che tale decisione non potrà mai restituire la dovuta serenità ed innocenza alla minore violata”. A difendere l’imputato è stato l’avvocato Nino Buffa. Teatro di presunti abusi è stato il quartiere popolare di Amabilina.