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31/05/2016 06:05:00

Favignana, la Sea fa marcia indietro e adesso vuole una centrale elettrica "green"

 Marcia indietro della Sea a Favignana. La Società elettrica di Favignana voleva costruire una nuova centrale a gasolio, ma dopo le proteste dei cittadini ha dovuto cambiare il progetto. 

In questo articolo ci sono i dettagli sul vecchio progetto.  Adesso la Sea presenta un nuovo progetto che  prevede la realizzazione di una nuova centrale ad alta efficienza energetica e a minor impatto ambientale in sostituzione di quella attuale. Il tetto dell’edificio della centrale sarà interamente ricoperto da pannelli fotovoltaici che consentiranno di produrre circa 700 MWh/anno di energia elettrica risparmiando emissioni di CO2 in atmosfera per oltre 500 tonnellate e alimentare le nuove colonnine previste per la ricarica dei veicoli elettrici. In particolare nell’isola sono molto diffuse le bicilette elettriche (oltre 300) grazie anche a un incentivo del Comune.

Con l’obiettivo di soddisfare la domanda di elettricità dell’isola e consentire così di utilizzare sempre meno gasolio per la produzione elettrica, la SEA si fa promotrice della realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici dell’isola. Sulla base delle analisi effettuate sulle cartografie emerge che la superficie dei tetti è pari a circa 320 mila metri quadri lordi dai quali, sottraendo tutte le superfici non utilizzabili (edifici storici, superfici architettoniche non idonee, ecc.) e applicando dei fattori tecnici di riduzione necessari per l’installazione degli impianti fotovoltaici, si ottiene una potenza installabile teorica massima di circa 11 MW, con un investimento di circa 25 milioni di euro. Questa potenza sarebbe idealmente in grado di assicurare una produzione annua di energia elettrica capace di coprire l’intero fabbisogno dell’isola anche in alta stagione. Un tale processo sarà possibile solo grazie all’implementazione di una rete intelligente e sistemi di accumulo adeguati che la stessa SEA si propone di realizzare a seguito di ulteriori studi.

Nel breve-medio termine, considerando i diversi gradi di propensione dei cittadini all’occupazione degli spazi nelle proprie strutture e in relazione all’attrattività degli imminenti incentivi, si può ipotizzare una potenza installata pari al 50% della potenza teorica massima si cui sopra. In tale scenario sommando l’impianto industriale della SEA e quelli cittadini si avrebbe una copertura del fabbisogno dell’isola su base annua pari al 55% con una riduzione di CO2 di oltre 6 mila tonnellate per anno. 

A tal proposito la SEA si propone di aprire uno sportello energia per i cittadini per sensibilizzarli sul tema della sostenibilità energetica, informarli sulla realizzazione di impianti fotovoltaici e termici e supportarli nella richiesta degli incentivi previsti dall’imminente decreto sullo sviluppo delle rinnovabili nelle isole minori. Lo sportello promuoverà anche la formazione di un gruppo di acquisto per i cittadini finalizzato all’acquisto degli impianti fotovoltaici e dei sistemi di accumulo.

Lo studio presentato da SEA prevede inoltre investimenti in efficienza energetica, promozione nell’utilizzo di lampade a LED e l’ammodernamento della rete in ottica smart grid.
L’edificio della vecchia centrale verrà invece bonificato, ristrutturato e alimentato con pannelli fotovoltaici per adibirlo a spazio pubblico con finalità sociali.

Il progetto di SEA è stato presentato, alla presenza di diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale in occasione della prima edizione di Greening the Islands Italia, che si è tenuto il 27 e 28 maggio a La Maddalena, con l’obiettivo di raccogliere dagli esperti spunti tecnici utili prima di essere sottoposto formalmente all’amministrazione comunale e ai cittadini.

“Il progetto presentato da SEA vuole essere un esempio per tutte le isole minori italiane e non solo di come sia possibile far diventare un’isola green. L’esperienza ci ha insegnato che il progetto deve essere il frutto della collaborazione tra la società elettrica, l’amministrazione pubblica e i cittadini, perché solo con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti si potrà arrivare a centrare l’obiettivo di sostenibilità dell’isola”, ha commentatoFilippo Accardi, amministratore Delegato di Sea.

Il progetto ha anche un interessante risvolto sociale, poiché rappresenta un caso di collaborazione tra società elettrica e cittadini. Gli abitanti dell’isola e l’Amministrazione locale avevano contestato la prima versione del progetto che prevedeva la realizzazione della sola centrale. La Sea, dopo aver accolto le istanze dei cittadini, ha presentato una nuova strategia energetica improntata sulla sostenibilità con un percorso che potrebbe portare l’isola a essere emission free nell’arco di pochi anni.

L’isola di Favignana, provincia di Trapani, conta circa 3500 residenti che nel periodo estivo diventano 60.000, ha una superficie di 19 km2 e dista 9 miglia da Trapani e 7 da Marsala.
La SEA Società Elettrica di Favignana Spa svolge attività di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica nel Comune di Favignana (TP). Attualmente SEA conta 3.700 utenti per una produzione di oltre 16.000.000 di kWh nel 2015 e conta una potenza installata di circa 12.00 MW.

“La nostra posizione non è cambiata. Resta quella già espressa e in linea con le direttive del Consiglio Comunale. Noi siamo contrari al nuovo sito, che è di enorme rilevanza ambientale e turistica, e abbiamo fatto presente la questione al tavolo tecnico riunitosi a La Maddalena – nel corso della I Edizione italiana di “Greening the Islands Italia”, la conferenza internazionale itinerante - cui hanno preso parte molte Amministrazioni di Comuni delle isole minori, nell’ambito del quale abbiamo anche evidenziato la nostra richiesta di interconnessione elettrica, proprio per evitare una nuova centrale elettrica che sfrutti il calore generato dai combustibili fossili. L’idea è stata condivisa pienamente dalle altre Amministrazioni e in particolare da quella di Capri, che l’ha già attuata".
E’ questo quanto dichiarato dal vice sindaco delle Egadi, Enzo Bevilacqua, in merito al progetto promosso dalla SEA. 

Gli abitanti dell’isola e l’Amministrazione Comunale avevano contestato la prima versione del progetto che prevedeva la realizzazione della sola centrale. In seguito la società aveva comunicato e avanzato al Comune di Favignana e all'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, richiesta di sospensione dell'iter amministrativo di trasferimento della centrale elettrica, manifestando l’intenzione di elaborare un progetto pilota rivolto all’utilizzo di f‎onti di energie alternative, aprendo così ad un ulteriore approfondimento di sei mesi.

Il consigliere comunale Linda Guarino, durante il dibattito sull'energia svoltosi a La Maddalena, ha chiesto a Guido Bortoni, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, se non fosse necessario aggiungere alle categorie di isole interconnesse o non interconnesse anche quella delle isole 'non ancora interconnesse', in applicazione del decreto Bersani che prevede la necessità dell'interconnessione ovunque sia possibile. “È fondamentale – dice - chiedersi se l'interconnessione, come condizione di scambio, di collegamento infrastrutturale e di apertura verso l'esterno, non debba essere considerato un valore, una via da perseguire per le isole che presentino condizioni geografiche e logistiche tali da rendere economicamente sostenibile un intervento di questo tipo. Gli isolani si augurano che le isole non debbano vivere come un destino immutabile la condizione di separatezza ed essere a priori escluse dai possibili vantaggi di un collegamento energetico con la terraferma a prescindere dalla loro vicinanza dalla costa”. La seconda precisazione richiesta è stata sui dati che erano stati citati, in particolare sulle percentuali di sviluppo delle rinnovabili in presenza di interconnessione. Il presidente ha confermato che l'interconnessione, dove ci siano le condizioni per portarla avanti, è una scelta obbligata. Quanto alle percentuali di energia green prodotta in presenza di collegamento alla rete nazionale, il dato complessivo supera il 50% . Percentuale da considerarsi estremamente elevata.

Il sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, così commenta: "Valuteremo anche questo progetto, che al momento non conosciamo nel dettaglio, non avendolo ancora ricevuto. Riteniamo sia evidente che nel campo dell'energia e delle rinnovabili ogni giorno si fa un passo in avanti verso efficienza e sostenibilità, e tutti, esperti e non, si lanciano in proposte ed idee senza magari conoscere a fondo il territorio o le aspettative di chi vi risiede. Per quanto riguarda soprattutto gli aspetti dell'impatto sul nuovo sito e sui tempi che richiederebbe la realizzazione completa di questa idea progettuale, credo sia opportuno approfondire ogni elemento‎ una volta ricevuta la proposta. Potrebbe, infatti, prendere corpo la fase di un maggiore utilizzo delle rinnovabili, evitando l'impiego di un nuovo sito, e non viceversa".