Potrebbe essere tutto vano, potrebbe non servire a nulla l'iter sul nuovo servizio di raccolta dei rifiuti che sta cercando di mettere a punto il Comune di Marsala. Dalla Regione Sicilia potrebbero arrivare novità che renderebbero inutili le procedure che i comuni possono adottare costituendosi in Aro, visto il rischio di accentramento delle procedure a Palermo. Una ipotesi che viene calata dall'alto, da Roma. Si corre questo rischio, in attesa dell'approvazione della riforma sui rifiuti in Sicilia. Intanto a Marsala si va avanti, e ieri c'è stato il consiglio comunale aperto sul piano d'intervento per la raccolta rifiuti.
Un evento a cui si è arrivato con una sorpresa. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo, ma che sul tema rifiuti vede la regia del vice Agostino Licari, ha incaricato la società di consulenza Esper di redigere il piano, ossia di tracciare le linee su cui preparare la gara d'appalto. La novità - anticipata ieri da Tp24.it – è la presentazione di un altro piano, protocollato al Comune qualche giorno fa, dalla Science 4 Life, una start up nata nell'Università di Messina di cui fa parte il professor Giacomo Dugo, quasi candidato alle scorse amministrative a Marsala con il gruppo di Giulia Adamo. Il piano di Dugo e soci è diverso rispetto a quello di Esper, e sarà motivo di tensioni durante la seduta. “Perchè l'ho fatto? Perchè io in pratica non produco rifiuti e pago 1.400 euro di tassa sui rifiuti a Marsala”, risponde Dugo nell'anteprima.
Si comincia con un “problema tecnico”. In realtà è il pc della presidenza del consiglio comunale che non ha installato il software per aprire le slide del piano rifiuti. Una gaffe che costringe tutti a perdere tempo. Ed ecco che interviene la minoranza, con Giovanni Sinacori che è costretto a prestare il suo pc per cominciare: “Tranquilli, non ho nessun documento compromettente da proiettare”.
Comincia Attilio Tornavacca, della Esper. Racconta cosa è la Esper, parla della decisione della società di non trattare con i privati, ma di lavorare solo con gli enti pubblici “per non creare spiacevoli sorprese”. Capita spesso, infatti, che chi redige con una mano il piano rifiuti, con l'altra mano partecipa alla gara che lui stesso ha definito. E qui stiamo parlando di un appalto che fa gola: 14 milioni di euro l'anno per 7 anni. La strategia è di cercare di fare tutto il possibile per ridurre i rifiuti non riciclabili. “Uno dei problemi è per i comuni riuscire a capire se l'azienda a cui ha affidato il servizio fa ciò che gli è stato detto nel contratto, abbiamo pensato di organizzare il progetto nell'ottica di facilitare il controllo dell'amministrazione su quello che è stato fatto. Ci è stato chiesto di favorire una responsabilità individuale e una incentivazione alle utenze virtuose. Prevediamo un anno di transizione, si passerà alla vera tariffazione puntuale nell'anno successivo. Sono previste premialità anche per gli operatori”. Dichiarazioni che strappano gli applausi agli operatori Aimeri presenti. “Ma la premialità agli operatori non sarà a pioggia, ma in base a chi lavora meglio” specifica l'espertone. E ancora: “E' fondamentale la campagna di comunicazione, che non può essere qualche manifesto in giro. Il servizio non sarà solo porta a porta, ma sarà flessibile con ecocentri che saranno da rinforzo nel periodo estivo”. Per Tornavacca “la sfida non è solo la percentuale ma la qualità dei materiali raccolti”. Poi torna a parlare della tariffazione puntuale: “è un elemento di grande equilibrio, attuabile grazie ai transponder per controllare la raccolta”. Sui lavoratori: “Il piano prevede di mantenere i livelli occupazionale. Proiettiamo un aumento di personale nel periodo estivo. Se qualcuno pensa di fare il furbetto di assumere nell'ultimo mese prima della gara, amici, parenti e affini fa un errore, perchè vale la pianta organica 9 mesi prima. Non perchè lo decide la Esper, ma perchè lo decide la norma di settore”.
Poi anticipa un dato del progetto concorrente della Science4Life:
“Non si può fare un piano in così poco tempo, e poi sono previsti da quel piano solo 67 lavoratori. Il valore del contratto è completamente sbagliato. In pratica vengono fatti i conteggi del personale come se fossero appena assunti, in realtà non è così, perchè il personale è già assunto e il costo è maggiore per legge”.
Poi parla Giacomo Dugo: “Questo progetto è stato presentato dieci giorni fa, è a costo zero. A Marsala avrebbe qualche difficoltà il progetto della Esper, la tariffa puntuale è applicabile a Trento, non qui. Sui lavoratori, noi con le cifre che chiedete voi possiamo assumere altre 50 persone, e con la stessa cifra possiamo occuparci della pulizia spiagge e altro. Prima di parlare di raccolta rifiuti, però, dobbiamo parlare di dove vanno a finire i rifiuti. Parliamo di organico trattato per produrre biogas. Ci vogliono persone giuste per produrre con coraggio e fantasia, in Sicilia non ne abbiamo. Spendere 15 milioni di euro è vergognoso. Si possono fare i punti ecologici, hanno un costo, ma se vengono gestiti da privati il costo si annulla e possono dare lavoro a decine di giovani. Il nostro spinoff non ha scopo speculativo”. La sua collaboratrice parla di un progetto “fornito in maniera gratuita per fornire una altra lettura sulla gestione dei rifiuti. L'obiettivo è utilizzare in maniera produttiva l'integrazione tra porta a porta ed ecopunto. Manterrebbe 4 isole ecologiche, abbiamo pianificato la possibilità di gestione dei rifiuti in maniera diversa. Occorre un impianto di smaltimento nel territorio di Marsala per la digestione anaerobica (dell'organico) per la produzione di biogas. Individuare un sito in cui preparare il passaggio dalla frazione indifferenziata a combustibile”. Secondo questo progetto il totale del costo a regime è di 8 milioni di euro l'anno.
Ne segue un gran dibattito che coinvolge sindacati, ex consiglieri comunali, come Pino Carnese, ma c'è anche Massimo Grillo, che approfitta dell'occasione per piazzare le sue idee ricordando che il sindaco Di Girolamo non l'ha voluto incontrare. Alle domande risponde Tornavacca e il vice sindaco Licari, che ha la delega alla nettezza urbana. Tornavacca a proposito delle contestazioni fatte da Dugo sull'inapplicabilità della tariffazione puntuale a Marsala perchè lascerebbe spazio agli abbandoni dei rifiuti ha risposto che è un problema che si risolve attraverso la verifica delle utenze anomale. “La vostra iniziativa è encomiabile – continua l'esperto incaricato dal Comune – ma ci sono delle ingenuità, degli errori, come il conteggio dei lavoratori, la non considerazione di alcune norme di settore, e la raccolta, ad esempio del cartone, che è prevista una volta a settimana per i commercianti. Così non va, oggi con tre passaggi di raccolta ci sono problemi, e noi ne prevediamo sei a settimana.
A proposito del rischio di veder saltare tutto per le norme regionali che potrebbero arrivare da un momento all'altro il sindaco ha detto: “Non sapevamo sei mesi fa cosa avrebbe fatto la Regione. Le chiacchiere sono chiacchiere... ”.
Poi è toccato a Massimo Grillo. L'ex parlamentare e avversario, un anno fa, di Alberto Di Girolamo, ha avanzato dubbi sulla procedura seguita per affidare l'incarico alla Esper: “Spero che la procedura sia stata corretta. Bisogna capire che tempi ci sono per l'approvazione del Piano – ha aggiunto Grillo. Se è vero che i tempi saranno lunghi e se la scadenza dell'appalto è al 31 agosto, come si procederà nel caso in cui si dovesse arrivare a ridosso della scadenza senza avere la certezza sui tempi?” Grillo propone una società mista in grado di avere la “certezza di salvaguardare i livelli occupazionali, e che possano attivarsi su altri servizi (lettura dei contatori dell'acqua, ad esempio)”. In sostanza per Grillo “manca un disegno complessivo”. E poi parla di impianti di smaltimento raccontando una vicenda poco nota ai nuovi arrivati in consiglio: “Quanti di voi sanno che il marito dell'assessore Lucia Cerniglia, nel 2001, è stato il tecnico incaricato per fare un progetto sugli impianti di smaltimento. L'amministrazione ha sostenuto spese per l'esproprio, per un tecnico. Vorrei capire quanto costò fare questi espropri”.
La matassa tenta di sbrogliarla Agostino Licari: “Ci siamo proposti di esporre questo piano e di confrontarci con le attività produttive per dare un servizio migliore a questa città. Abbiamo voluto fare una analisi perchè si potesse avere al primo posto controllo, trasparenza, salvaguardia dei posti di lavoro”. Il tema dei posti è ricorrente. A Sala delle Lapidi ci sono molti degli attuali lavoratori del servizio di raccolta rifiuti, che durante gli interventi hanno interrotto con applausi e commenti. Vogliono la garanzia che il cambio di sistema, il cambio di società non significhi tagli dei posti di lavoro. Licari, rispondendo a Grillo dice che l'appalto alla Esper “è legittimo, ed è stato trasparente. Io ho avuto proposte di piani a titolo gratuito. Ma il problema che mi pongo è, in un appalto da 100 milioni di euro, che non sia predisposto da una società al servizio dell'Aimeri di turno”. E racconta quello che è accaduto alla riunione della Srr di ieri, dove la Esper è consulente del Comune di San Vito. Ne è venuto fuori, racconta Licari, che la Srr, che ha un suo progettista interno, ha predisposto un appalto con costi enormi. “Chi ha fatto quel progetto non credo volesse individuare una turbativa d'asta, perchè gli ultimi due emendamenti tra le righe lasciavano trasparire a chi sarebbe potuto andare l'appalto. Così è stato eliminato quel piano”. Sui lavoratori Licari dice che le 140 unità previste nel nuovo Piano, sono il minimo. “Il lavoratore verrà garantito, avrà rispetto, guadagnerà di più se sarà bravo”. E anche lui strappa un applauso. Dal pubblico qualcuno gli urla “sei un assessore con le palle”.
Il punto centrale sono i lavoratori, con lo scambio di battute tra il rappresentante Uil in provincia Giorgio Maggadino.
Nell'anticamera intanto si palra dell'iniziativa di Dugo e soci. Iniziativa definita un po' tardiva, che potrebbe destabilizzare l'ambiente, e che nasconderebbe alcune imprecisioni.
Insomma, la discussione sul nuovo servizio rifiuti è appena cominciata, e quindi anche il naturale caos del consiglio comunale.