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28/07/2016 09:05:00

Emergenza rifiuti in Sicilia, Torino non vuole il nostro pattume

 La città di Torino si oppone alla decisione del governatore del Piemonte Chiamparino di accogliere una grossa quantità dei rifiuti prodotti in Sicilia.  E' nel territorio di Torino che sorge il termovalorizzatore del Gerbido, dove dovrebbero essere smaltite le 15mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Sicilia, alle prese con l’emergenza discariche.

 Crocetta, aveva ottenuto il via libera dal governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, esponente del Pd ma ora i grillini dicono no:  “Il MoVimento 5 Stelle Torino esprime netta contrarietà alla decisione della Regione Piemonte di autorizzare il conferimento di 15.000 tonnellate di rifiuti, provenienti dalla Regione Sicilia, presso l’inceneritore del Gerbido”. Queste le dichiarazioni della maggioranza a 5Stelle in consiglio comunale a Torino. “Ricordiamo che il vecchio limite autorizzativo di 421.000 tonnellate annue, successivamente innalzato ad oltre 500.000 t/anno grazie al decreto “Sblocca Italia”, al 2014 non è mai stato raggiunto dalla sola provincia di Torino. Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere che l’incenerimento non sia la soluzione al problema dei rifiuti, ovunque essi siano prodotti. Rimaniamo quindi perplessi e preoccupati del fatto che si facciano scelte come questa"

Sono dichiarazioni, queste, contenute in una nota nella quale parlano anche i portavoce siciliani di M5S:

"Assistiamo al ‘soccorso rosso’ tra governatori PD, ma a rimetterci saranno i cittadini costretti a respirare oltre ai veleni dei rifiuti piemontesi anche quelli che l'amministrazione siciliana non è in grado di smaltire per via della miopia dell’amministrazione Crocetta”Secondo i deputati all'Ars di M5S "la scelta di conferire i rifiuti proprio nella città amministrata da Chiara Appendino appare una chiara provocazione politica”.
 

Ma il governatore siciliano Rosario Crocetta chiama alla responsabilità proprio i 5stelle siciliani:

"Si rimane sorpresi per la posizione del M5s di Torino, riguardo l’invio dei rifiuti da parte della Sicilia. L’intesa con la Regione Piemonte, globalmente, prevederebbe l’invio di 15.000 tonnellate di rifiuti che equivalgono a 2 giorni e mezzo di totale conferimento della Sicilia. Stiamo valutando l’ipotesi di inviare complessivamente soltanto 3000 tonnellate, che sicuramente non sconvolgono gli impianti di Torino né creano alcuna emergenza alla città, considerando che i rifiuti sono destinati non alla discarica ma a un termovalorizzatore. Spero che il Movimento 5 stelle siciliano che ha chiesto di mandare fuori Regione i rifiuti, malgrado le mie perplessità poiché avevo previsto queste indisponibilità nordiste, si mobiliti a difesa della Sicilia”.

 

“La scelta di conferire i rifiuti proprio nella città amministrata da Chiara Appendino ci appare una provocazione politica”, sostengono i portavoce in Regione Sicilia del Movimento 5 Stelle -. Altro che accordo trionfale. L’invio dei rifiuti fuori regione era evitabilissimo, se solo avessero ascoltato i nostri appelli”.

“Nel maggio 2015 – dicono i deputati Giampiero Trizzino (Ars), Claudia Mannino (Camera) e Ignazio Corrao (Bruxelles) – il dipartimento regionale rifiuti scriveva alla Protezione civile per manifestare la prospettiva della spedizione dei rifiuti fuori la Sicilia entro 12 mesi. A gennaio 2016 avevamo lanciato un appello pubblico all’amministrazione regionale per programmare per tempo tutti gli step necessari ad evitare l’emergenza e contemporaneamente scrivere un piano rifiuti che potesse traghettare la Regione fuori da decenni di mala gestio”.

“Non hanno fatto nulla di tutto ciò – aggiungono -, la Sicilia è piena di rifiuti in estate, con un notevole danno economico per questa situazione evitabilissima, legata all’incapacità di Crocetta e della Contrafatto”.

“Ora – continuano i tre deputati – si scrive trionfalmente di un accordo col Piemonte per spedire i rifiuti a Torino. Come sempre verificheremo i dettagli dell’accordo e le modalità stesse con le quali è stata scelta proprio la città amministrata da Chiara Appendino come destinazione dei rifiuti, cosa che ci appare una chiara provocazione politica”.

“La cosa veramente grave – concludono Trizzino, Mannino e Corrao – è che non si sta facendo niente per realizzare un sistema integrato di gestione dei rifiuti, si vive solo di emergenze e dei giochini politici tra Faraone, Crocetta e la Contrafatto”.