L'Assemblea regionale siciliana ha approvato con 42 voti a favore, 23 contrari e due astenuti, la legge elettorale.
I candidati a sindaco che otterrano almeno il 40% dei voti al primo turno diventeranno subito sindaco. Alle liste collegate per il Consiglio comunale andrà un premio di maggioranza del 60% dei seggi.
Per sfiduciare il primo cittadino basterà il 60% dei voti dei consiglieri. In precedenza servivano i due terzi.
È stata confermata la doppia preferenza di genere.
Il sistema maggioritario si applicherà nei comuni fino a 15 mila abitanti (prima erano diecimila).
Al momento del voto, i deputati del M5S che hanno votato contro, come le altre opposizioni, hanno alzato dei cartelloni di protesta con la scritta 'Truffarellum'. Il Presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone li ha subito invitati ad abbassare i cartelli, affermando: "Va bene, ora che vi siete guadagnati una fotografia sui giornali potete abbassare i cartelli, grazie".
Non passa nemmeno la proposta, sempre del M5s di approvare al numero di massimo due, i mandati mandato per i consiglieri comunali. "In Sicilia puoi fare il consigliere per tutta la vita”. Cosi’ su Twitter il deputato dell’Assemblea regionale siciliana, Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5stelle, dopo la bocciatura della proposta. L’Ars ha bocciato un emendamento aggiuntivo del deputato di Forza Italia, Franco Rinaldi, alla riforma elettorale per gli enti locali che sostituiva i gettoni di presenza ai consiglieri comunali con una indennità fissa. La norma è stata respinto col voto segreto: 28 favorevoli e 37contrari.
«Attenti: l’obiettivo della maggioranza dell’Ars non sono i Cinque Stelle. Il vero obiettivo sono tutti quei sindaci, amministratori e uomini politici che hanno consenso a prescindere dai partiti e che questi vogliono normalizzare, obbligare alle alleanze e poi ricattare con l'abbassamento del quorum sulla sfiducia: insomma, è una minaccia in stile mafioso, un incaprettamento in piena regola. Dimenticano la regola fissa iniziata con il referendum di Segni: chi fa le leggi per sé alla fine perde le elezioni».
Lo ha detto il deputato siciliano Nello Musumeci, nel corso del suo intervento in Aula a Sala d’Ercole sulla modifica della legge elettorale per gli Enti locali in Sicilia.
Oggi l’assemblea regionale siciliana esaminerà la cosiddetta manovrina bis di circa 7 milioni di euro. L’obiettivo è di approvarla nel giro di 48 ore, come stabilito in conferenza dei capigruppo, il Parlamento sospenderà i lavori per la pausa estiva. Il ddl composto da una quarantina di articoli contiene anche la norma che autorizza l’accensione di un mutuo da 18 milioni di euro per le Terme di Sciacca e di Acireale, oltre all’assunzione nell’azienda regionale Servizi ausiliari (Sas) di 144 lavoratori in transito da altre società pubbliche liquidate o in liquidazione e altri finanziamenti per teatri e enti di importi minori.
Ieri inoltre la giunta regionale ha approvato il piano di azione dettagliato della programmazione comunitaria che potrà consentire, a partire da settembre e ottobre, l’avvio dei primi bandi europei. È stato inoltre approvato l’aggiornamento del piano regionale dei trasporti, ai fini della procedura di Vas e della consultazione pubblica., il piano di internazionalizzazione per le imprese, il cosiddetto Print, per sostenere le imprese siciliane nella sfida globale dei mercati e il ddl per il bilancio di assestamento provvisorio.