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10/08/2016 06:05:00

Case vacanze e B&B abusivi, controlli a tappeto della Finanza a Marsala e Trapani

 Ci sono quelli che hanno una decina di camere. Oppure quelli che ti fanno le convenzioni con i lidi. Quelli che hanno dipendenti, ovviamente in nero. Quelli che ti organizzano le escursioni. Tutto illegale, tutto abusivo.

Contro il fenomeno delle case vacanze affittate in nero e dei bed and breakfast abusivi si muove in questi giorni la Guardia di Finanza, in un'operazione di controllo a tappeto del territorio fatta incrociando i database presenti nei Comuni o agli uffici della Questura, con le strutture invece presenti nei principali siti in rete. 

"Le attività di controllo- dicono alla redazione di Tp24.it alcuni funzionari - proseguono in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate nei confronti di strutture che, dissimulando un’attività d’impresa ovvero omettendo di presentare le previste dichiarazioni fiscali, alterano la concorrenza ledendo, al contempo, l’immagine di coloro che esercitano le attività ricettive nel rispetto della legge".

Quello dei bed and breakfast abusivi è  un ‘mercato’ sempre più ampio. E già la Finanza ha scoperto in provincia di Trapani e Palermo 23 B&B totalmente abusivi, per un totale di un milione di euro di IVa evasa e oltre nove milioni non dichiarati al fisco. 

Le verifiche riguardano anche le province di Palermo, Messina e Catania e la fascia ionica messinese. I destinatari dell’attivita’ ispettiva sono stati individuati anche con l’esame di numerosi siti internet e riscontri sul territorio. Scoperti cosi’ due alberghi del Trapanese che hanno omesso la contabilizzazione di ricavi e imputato costi non deducibili per svariati milioni di Euro, dichiarando volumi d’affari per importi inverosimili.

Altre strutture ricettive, a dispetto della formale veste di “bed & breakfast” che consente un piu’ favorevole trattamento fiscale in materia di Iva e di classificazione reddituale, offrivano una serie di servizi alberghieri in forma imprenditoriale. Sono state avviate fino ad ora 60 ispezioni in altrettante attivita’ di “bed & breakfast”, per attestare la sussistenza dei requisiti necessari a godere del piu’ mite trattamento tributario.

Nel corso delle attivita’, per quanto riguarda i casi scoperti, sono stati riscontrati elementi indiziari che denotavano un’offerta ricettiva prestata in maniera non occasionale e con una organizzazione di mezzi tali da realizzare una vera e propria attivita’ d’impresa. Nel dettaglio, e’ stata rilevata sia l’assicurazione di servizi “extra” quali escursioni, convenzioni con stabilimenti balneari e attivita’ di ristorazione, sia un numero di posti letto superiore a quello dichiarato, che per la Regione Sicilia, non deve superare le 5 camere per un massimo di 20 ospiti, nonche’ la presenza di personale dipendente, tra l’altro, non regolarmente assunto. Alcune delle strutture verificate, inoltre, sono state segnalate agli Enti territoriali competenti per il recupero della tassa di soggiorno non corrisposta. Tra l'altro i soldi dell'imposta di soggiorno, per legge, servono per migliorare i servizi turistici del territorio, quindi chi non versa l'imposta non solo ruba ma fa un danno anche al territorio, perché ne impedisce la crescita. 

Secondo un'inchiesta della nostra redazione, a Marsala due "strutture ricettive" su tre non sono registrate. Stessi dati a Trapani, dove però il Comune ha messo in campo una serie di azioni di controllo e denuncia per fare uscire fuori chi vive nel sommerso.