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12/09/2016 07:00:00

Animali maltrattati. A Castelvetrano salvato un cane preso a fucilate

 Forse una fucilata, alla base del ferimento di un randagio che, intorno alle 5 del mattino ha cercato aiuto sanguinante presso l’Agorazein, a Marinella di Selinunte.
A seguito di un infinito giro di telefonate da parte di Vincenzo Leone, uno dei gestori del locale, ed attraverso l’aiuto dei Carabinieri, è finalmente arrivato da Salemi il veterinario reperibile dell’Asp. Dopo aver provveduto ad una fasciatura, il cane non è stato però trasferito in canile per le cure e i monitoraggi successivi ed in tarda mattinata è stato ritrovato vagante da una volontaria dell’Enpa, Valentina Oddo, mentre guaiva con la garza inzuppata di sangue.

Ennesima giostra di telefonate per portare il cane nella struttura di via Errante Vecchia a Castelvetrano, in modo che il veterinario (sempre lo stesso) potesse intervenire per far fronte alla rinnovata urgenza. Ma il furgone usato per gli accalappiamenti era fuori uso, così è stato chiesto alla volontaria di portare l’animale in canile con la propria macchina. Sono allora intervenuti in aiuto altri volontari Enpa, Chiara Messina, Manuela Oddo, Giuseppe Fontana, Milka Profera, che con le cautele del caso hanno caricato il cane in macchina. Ma mentre Giuseppe e Manuela erano per strada, verso il canile di via Errante vecchia a Castelvetrano, si sono dovuti fermare per un contrattempo: c’era un pastore tedesco, con tanto di collare, che camminava smarrito proprio in mezzo alle macchine. E allora, dentro anche lui e tutti al canile.


Alla fine, il cane ferito è stato medicato per la seconda volta dal veterinario reperibile, tornato nuovamente da Salemi.
Manuela Oddo ha così commentato la vicenda: “Per fortuna adesso il cane è al sicuro. Le ferite sono compatibili con degli spari. Occorrerà fare una lastra per verificare l’eventuale presenza di proiettili. Vederlo piangere con quella zampa piena di sangue ci ha fatto provare rabbia e tristezza nello stesso tempo. Vorrei sottolineare però che noi siamo solo dei volontari, che facciamo quel che possiamo e quando possiamo. Non agiamo ‘al posto’ delle istituzioni e non sostituiamo i servizi che peraltro sono previsti per legge e dovrebbero essere garantiti. Basterebbe, oltre ad esercitare il proprio senso civico, pretendere anche che chi di competenza faccia sempre il proprio dovere e magari possa protestare con chi non li mette in condizioni di poterlo svolgerlo al meglio.“