di Rossana Titone - Tra il romanzo surreale e quello grottesco in mezzo c’è la sanità siciliana che debutta come il piccolo illusionista.
In Sicilia ci sono dei giochi di magia che altrove non ci sono, in Sicilia si passano settimane intere a discutere di un Piano Sanitario regionale scomodando rettori, vescovi e chi più ne ha più ne metta per poi scoprire che il piano non c’è.
Delusi? Era una simulazione dice l’assessore Baldo Gucciardi. Simulazione? Si, avete letto bene, solo che generalmente la simulazione la fanno gli astronauti per un viaggio nello spazio, qui si è simulato il tonfo della sanità siciliana sulla pelle dei cittadini.
Tutti a lezione di giochi illusionistici allora: compare, scompare, il piano c’è, ora non c’è più.
Un Piano Regionale Sanitario come è possibile che venga ritirato se non è mai esistito?
C’è qualcosa che non quadra. Qualche bugia di troppo, scoperta e fatta veicolare.
E’ uno smentirsi continuo con incongruenze da più parti, della stessa maggioranza parlamentare siciliana. Crocetta lo blocca, il Piano, Renzi e Lorenzin avviano un nuovo dialogo sollecitati da altri membri del Pd, la maggioranza all’Ars scricchiola e si divide sul caso sanità.
Allora di cosa si discute se un piano non c’è? Siamo anche adesso nella simulazione del dopo piano regionale simulato?
Io direi che la verità è un’altra e che si faccia fatica a dirla chiaramente, dopo le criticità evidenziate e le opposte correnti pronte a chiedere le dimissioni dell’assessore Gucciardi stesso.
Il piano era già pronto da mesi, diciamolo.
E diciamo anche che se così non fosse stato taluni manager di Asp non si sarebbero fatti scappare delle dichiarazioni di compiacimento e di orgoglio per la nuova rete ospedaliera. Così, ad esempio, Fabrizio De Nicola parlava, 10 giorni fa, di innovativa logica organizzativa nell’ottica di un’ottimizzazione delle risorse.
Ma è lo stesso Gucciardi che, nello specifico, continua a parlare di rete ospedaliere che possano garantire al cittadino la migliore e tempestiva assistenza.
Ma se il piano non c’era di quale rete si parla?
Ed ecco che sul niente sono stati scritti articoli, scomodati medici, pagine di giornali, copertine, interviste in diretta…. Tutto una simulazione, la loro però.
Il problema, che nessuno dei “politici” vorrebbe dire ma che è di facile intuizioni, è che le elezioni regionali sono vicinissime e per evitare scontenti e ritorsioni di voto si preferisce ritirare tutto, ma non la figuraccia ormai fatta, e si parla di concertazione e di dialogo con le realtà territoriali.
Ma questo piano allora c’era, eccome se c’era, e non era nemmeno una simulazione ma un piano che prevedeva, e forse prevederà ancora, una serie di tagli di reparti fino allo smantellamento lento della sanità pubblica.
La logica certosina dei tagli è tipica dei ragionieri ma in ambito di sanità le condizioni e le logiche da cui partire dovrebbero essere altre.
Bisogna risparmiare, ottimizzare certamente ma non sulle intelligenze, quelle è opportuno siano vive come lo sono state quando hanno scompigliato i piani di una sanità alla deriva.
Acta est fabula , lo spettacolo è finito, diceva Augusto ma abbiamo come l’impressione che siamo solo al primo atto…