Un imprenditore e due funzionari dell’ufficio tecnico comunale di Castelvetrano sono sotto processo, con l’accusa di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, a seguito della vicenda delle alghe e dei fanghi-sabbia dragati nel porticciolo di Marinella di Selinunte ai primi di giugno 2012 e temporaneamente depositati su un terreno (un vecchio uliveto abbandonato) che il proprietario aveva dato in affitto al Comune e all’impresa (Clemente Costruzioni) che eseguì l’intervento. Imputati, davanti al giudice Maria Pia Blanda, sono l’imprenditore Nicolò Clemente, di 48 anni, e i tecnici comunali Michele Caldarera, anch’egli di 48 anni, e Raffaele Giobbe, di 57. Proprio questi ultimi, in aula, si sono difesi dichiarando: “C’erano tutte le autorizzazioni. Anche quelle della Capitaneria di porto. Ma soprattutto l’ordinanza del sindaco di Castelvetrano con cui, d’urgenza, fu disposto il deposito temporaneo delle alghe in un terreno di contrada Marinella”. Nel giugno del 2012, il terreno dove furono depositate le alghe fu sequestrato dal nucleo operativo regionale del Corpo Forestale. Secondo la Forestale si trattava di “rifiuti speciali”. Ma Caldarera e Giobbe, difesi dagli avvocati difensori Francesco Messina e Francesco Moceri, hanno spiegato quei rifiuti furono analizzati e “anche l’Arpa, oltre ad alcune società private, ha attestato che non si trattava di rifiuti tossici”.