Nuova maxi multa alla Sicilia da parte dell'Unione Europea per la disastrosa situazione dei rifiuti e della rete di fognature: una stangata da 185 milioni di euro, sotto forma di taglio dei contributi comunitari. I sindaci sono sul piede di guerra contro la Regione. Dagli uffici regionali di contro assicurano che a breve saranno realizzate le gare per quaranta depuratori. Fra le opere incompiute che nel solo capoluogo regionale valgono circa 56,8 milioni legati a opere per la depurazione di acque reflue finanziate con delibera Cipe 60 del 30 aprile 2012: dalla realizzazione rete fognaria Quartiere Marinella (1.842.050 euro) alla rete fognante Sferracavallo fino al completamento collettore Sud Orientale (32.999.995 euro), alla realizzazione delle fognature della zona compresa tra la via Castellana e il Canale Passo di Rigano con l'eliminazione dei relativi scarichi fognari nel Canale (10.202.769). "Si conferma oggi, con un provvedimento di gravita' estrema, l'inadeguatezza politica, tecnica e culturale del governo della Regione - dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente regionale dell'Anci - che, dopo avere ostacolato e ritardato l'avvio di quei cantieri per i quali il Comune di Palermo era pronto gia' un anno fa, non ha saputo gestire le competenze commissariali impedendo che anche una sola delle opere facesse passi avanti verso la concreta realizzazione. Oggi a questo danno si aggiunge la beffa di una infrazione comunitaria con pesantissimi tagli ai finanziamenti per la nostra Regione, un danno di cui qualcuno dovra' rispondere personalmente e politicamente".
Pronta la replica del'assessore all'Energia Vania Contrafatto, commissario nominato dal Governo nazionale per gli interventi di depurazione in Sicilia:
"Le opere relative alla depurazione che Orlando lamenta essere al palo sono oggi in esecuzione solo grazie alla struttura commissariale voluta dal governo Renzi, posto che dovevano esser compiute già' a dicembre 2014. Orlando, anziché' fornire collaborazione istituzionale, non manca di attaccare la struttura commissariale solo per coprire le falle della propria amministrazione che per anni ha accumulato ritardi, finendo infine commissariata. La struttura che dirigo e' da mesi all'opera per recuperare il tempo perduto, bloccare le sanzioni europee e consegnare ai siciliani un sistema di depurazione efficiente e in linea con la normativa: le polemiche le lasciamo a chi ha tempo da perdere".
Ma bordate al governo Crocetta arrivano anche dall'opposizione: "Continua ad annunciare nuovi provvedimenti spot per cercare di sviare l'attenzione dei cittadini dalle gravi criticita' in cui versa la Sicilia e dai danni che questa maggioranza ha loro arrecato, prime tra tutti, le ultime sanzioni comminate dalla Commissione europea alla nostra terra per la mancata osservanza delle procedure comunitarie su depurazione e discariche", afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars. "Da un lato a Palazzo d'Orleans si vantano di intercettare risorse, ma nei fatti piuttosto che recuperare danaro utile a fare crescere la nostra economia lo perdono - prosegue Falcone - come in questo caso, perché' l'Unione tratterrà' parte dei fondi destinati alla Sicilia. Ad emergere palesemente, ancora una volta, e' la totale incapacità' dell'esecutivo di agire con buon senso per il bene dell'Isola".
Quello dei depuratori mai realizzati in Sicilia, con mezza regione che scarica a mare, è uno dei più grandi scandali della nostra isola: ferme da oltre dieci anni ci sono risorse, già stanziate, pari a 1,1 miliardi di euro.
L’Unione europea ha anche condannato dodici Comuni siciliani a una multa da 40 milioni di euro per discariche abusive. Si tratta dei siti di San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siculiana, Leonforte, Augusta, Paternò, Monreale, Mistretta, Cerda e Priolo Gargallo. Nel frattempo la Corte dei conti ha avviato una verifica per eventuali responsabilità degli amministratori. Facendo i conti, soltanto per il 2016 la Sicilia tra Regione e Comuni dovrà pagare multe per infrazioni sui depuratori e sui rifiuti pari a 225 milioni di euro.