Gatti malmenati, cani maltrattati. Dopo gli ultimi casi a Marsala e in provincia di Trapani le associazioni animaliste hanno alzato la voce e chiesto più attenzione alle istituzioni sul fronte della tutela agli animali. A Marsala, ad esempio, come sta funzionando il canile?
Si trova in contrada Ponte Fiumarella, il canile comunale. La struttura , una delle più grandi del meridione d’Italia, vide la luce sotto la sindacatura di Renzo Carini che non solo realizzò la prima parte della struttura denominata “sanitaria”, destinata ad ospitare i cani con necessità di cure medico veterinarie, ma ampliò il canile con la restante parte cosiddetta “rifugio” entro la quale trovano ospitalità i cani randagi o abbandonati.
Il canile può ospitare 191 cani, ad oggi all’incirca se ne contano 220. Quella che nasceva come una struttura “fiore all'occhiello” per l'accoglienza degli animali oggi è in una situazione di emergenza.
Al Canile non possono entrare i cani cuccioli o adulti randagi ritrovati sul territorio. I cittadini che li trovano dovranno prendersene cura da soli, fino a trovata adozione, eccezion fatta per i cani morsicatori o incidentati.
Fino a qualche anno fa il canile comunale veniva considerato il gioiellino del sud Italia, dotato di un’area sgambamento per i pelosi ospiti, con un rigoglioso verde intorno.
L’Amministrazione Adamo, arrivata dopo Carini, nei due anni di lavoro non ha sposato un politica animalista fin da subito, ha considerato i cani come un problema ed un peso. Ad esempio ha bloccato la reimmissione sul territorio saturando il canile . Poi, qualcuno ricorderà, per la cattura dei cani vaganti si era pensato alla possibilità di sparare al randagio con armi caricate appositamente con anestetico, così l’animale una volta addormentato sarebbe stato caricato in canile.
La tecnica non venne adottata mai, le associazioni animaliste insorsero bloccando il progetto.
Per ovviare all’insufficienza dei box si è ricorso, negli anni, a ricoverare parte dei randagi presso la Mister Dog di Crotone. Ad oggi, ci dice l’assessore che ha la delega al randagismo, Lucia Cerniglia, sono rientrati già 40 dei 130 cani circa ricoverati fuori sede, con un relativo risparmio per le casse comunali. A breve dovrebbero rientrarne altri 38, l’ultima determina dirigenziale del 9 settembre prevede una liquidazione per il servizio ricovero cani randagi comprensivo di cure medicamentose, assistenza veterinaria, trasporto, mantenimento e custodia pari a euro 4.104,20 per un impegno di spesa totale però di euro 23.387,40. Un costo alto che il Comune di Marsala potrebbe risparmiare facendo rientrare tutti i cani presenti a Crotone.
La struttura del canile comunale ha dei costi di gestione relativi al mantenimento di un randagio per un totale circa di 4 mila euro mensili, a cui vanno aggiunti i costi per lo smaltimento delle carcasse affidato alla ditta Ecologica Service.
Quel canile, che dovrebbe essere una struttura ospitante i pelosi solo temporaneamente, è diventata casa rifugio e ultima dimora di moltissimi cani che non sono stati addottati né reimmessi sul territorio.
L’assessore Lucia Cerniglia, di concerto con il veterinario responsabile del canile, hanno ritenuto esserci le condizioni per le immissioni dei cani sul territorio. Si tratta di cani buoni per indole, vaccinati e chippati.
La legge regionale 15/2000 indica le direttive alle quali attenersi per effettuare la reimmissione dei 4 zampe, così, ad esempio, gli stessi non possono essere lasciati in luoghi disabitati poichè il cane deve essere monitorato dalle associazioni animaliste, che stabiliscono con il responsabile della struttura comunale, dove e come immettere l’animale, garantendo acqua e cibo, assistenza se necessaria.
Dopo l’ultimo episodio di violenza e maltrattamento a danno di un gattino che, nel quartiere di Amabilina, ad opera di alcuni ragazzini è stato violentemente sbattuto e rimbalzato da un muro all’altro, causandone la morte con atroci sofferenze, l’Oipa ha fatto sentire la sua voce chiedendo l'intervento delle istituzioni. “Dove sono le Autorità, in primis Comune e Asp? Le sterilizzazioni al canile vanno molto a rilento, vengono rilasciati cani sul territorio senza consultare le associazioni e senza nessun criterio. Solo per svuotare il canile. Se questo è il metodo per svuotare il canile noi diciamo no! Il metodo per svuotare il canile è uno ed uno solo: informazione, campagne educative, campagne di sterilizzazione, sanzioni a chi non microcippa i cani, sanzioni a chi li lascia vagare sul territorio, controlli programmati su tutti i cani padronali…”
L’Oipa nero su bianco evidenzia tutte quelle che sono le criticità di una politica animalista non adeguata a quelle che sono le reali necessità del territorio. Sottolinea che le immissioni sul territorio non sarebbero effettuate in maniera regolare e nel rispetto della legge, così come fino ad oggi non sono state programmate delle campagne di sensibilizzazione, convegni organizzati sul randagismo, non ci sono stati incentivi per l’adozione dei cani del canile. La stessa sterilizzazione che è di fondamentale importanza al canile viene effettuata quando il veterinario dell’Asp può spostarsi da Trapani a Marsala.
Dal canto suo l’assessore Lucia Cerniglia ci fa sapere che sta lavorando ad un progetto che prevede un percorso scolastico di sensibilizzazione e di rispetto per gli animali che verrà divulgato in tutte le scuole di ogni ordine e grado già dalla prossima settimana.
Sembra una struttura dimenticata da tutti, il Canile, con cani destinati a finire la loro esistenza dentro un box di pochi metri, box freddi ed umidi di inverno, caldi e assolati in estate, puzzolenti lo sono sempre. In quello spazio ristretto i cani mangiano e defecano. I box vengono puliti una sola volta al giorno, la mattina, con acqua rigorosamente fredda a gettito forte, quel cemento resterà bagnato, tanto o poco dipenderà dalla stagione, e i cani sono costretti a sedersi sul bagnato, non c’è una coperta, una cuccia. In pochi conoscono la vita di un quattro zampe da canile, in pochi conoscono quegli occhi tristi che cercano disperatamente un contatto umano, una carezza, la ricerca di una speranza. Hanno degli abbeveratoi spesso sporchi di muschio, eppure sono anime con degli occhi desiderosi di una carezza, di una famiglia.
Rossana Titone