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27/09/2016 06:30:00

Favignana, Michele Rallo: "Non ci sono carte e documenti del progetto "green" della SEA"

TP24 ha seguito sin dall’inizio la vicenda della SEA, l’azienda elettrica di Favignana che voleva fare una centrale tradizionale. C’è stata una campagna stampa, una battaglia portata avanti dal consiglio comunale e dell’amministrazione ed ora la SEA ha cambiato rotta, è diventata “Green” e nei giorni scorsi ha presentato ai cittadini delle Egadi il progetto “Favignana ad emissioni zero”. Ne parliamo con Michele Rallo, consigliere comunale e esponente di Legambiente. Rallo è convinto di questo cambiamento?


Io non sono proprio convinto. Sono contento del cambiamento di rotta della SEA e per i cittadini, ma non dobbiamo dimenticare che appena un anno fa la stessa SEA aveva rifiutato di partecipare ad un progetto del Comune di Favignana, che si chiamava “Sole e Stelle”, e che avrebbe fatto le stesse cose che oggi si va a fare con “Favignana emissioni zero”. Questa operazione appare un po’ strana, un’operazione di “lavaggio verde”.


Ci piace pensare che la campagna stampa, la mobilitazione rispetto a quel progetto di centrale abbia fatto breccia e sia cambiato tutto.



Sì, lo possiamo pensare ed è legittimo, ma da consigliere comunale vorrei vedere il nuovo progetto. Loro parlano di “Favignana ad emissioni zero”, ma in consiglio e nelle commissioni che si sono riunite per valutare il nuovo progetto che loro vogliono portare avanti non c’è nemmeno un pezzo di carta, o meglio, hanno consegnato un power point presentato alla Maddalena in un convegno organizzato dall’Anci, dove parlano di questo nuovo progetto green, dove dicono di mettere dei pannelli solari sopra la centrale elettrica, che comunque rimane a gasolio.


Così è una versione soft di un progetto che è sempre quello vecchio.


Sì, da quello che si può capire sì. Di fatto documenti in consiglio comunale non ce ne sono. Ho presentato una mozione all’ultimo consiglio in cui impegnamo il Comune a seguire la strada del cavidotto.


Ricordiamolo, perché parliamo di centrale vecchia, centrale nuova, di progetto green, però c’è sempre una soluzione che appare la più semplice, quella del cavo. Ce la vuole spiegare?


Nel corso del convegno alla Maddalena sono stati presentati degli studi che confermano che, se le isole sono vicine alla terraferma come Favignana, è economicamente più favorevole mettere un cavidotto, cioè una "spina", chiamiamola così, che rifornirebbe l’isola di energia elettrica dalla rete siciliana che ha già un eccesso di produzione di energia da fonti rinnovabili che va a perdere. In questo caso non avremmo un maggiore costo nei confronti della terraferma e sarebbe una soluzione green che garantirebbe l’occupazione del personale che lavora alla SEA. Il cavidotto, infatti, presuppone una piccola centrale di supporto con accumulatore. Tra l’altro io in consiglio ho sollevato un quesito, ho chiesto alla SEA, dato che dicono di voler essere trasparenti nei confronti dei cittadini, di tirare fuori il piano di caratterizzazione che loro stessi hanno presentato per trasferirsi nella nuova sede, dove dimostrano di aver inquinato per quarant’anni le falde acquifere sottostanti la centrale elettrica e le zone limitrofe con metalli pesanti.


Michele Rallo, parliamo della vicenda che abbiamo seguito in questi giorni. Sono terminate le indagini da parte della Procura di Trapani che vedono indagati il sindaco Giuseppe Pagoto, l’ingegnere capo del Comune, Vella, e i rappresentanti dell’associazione "Vela Latina", tra cui Tonino Esposito che fa il finanziere a Favignana. Indagini che cercano di fare luce sui rapporti con questa associazione, alla quale sono stati concessi contributi per l’organizzazione di eventi senza nessuna ricevuta; c’è anche un processo per abusivismo edilizio in cui il Comune non si è costituito parte civile. La vicenda è intrigata, con le indagini che si sono chiuse, al più presto potremo avere delle risposte sul fronte giudiziario. Sul fronte politico lei che idea si è fatto?


Personalmente sono fiducioso che si faccia al più presto chiarezza su questi fatti che sono inquietanti. Politicamente, ho sempre detto e sostenuto e l’ho fatto anche con un mio intervento in consiglio, che è stato poco opportuno continuare ad elargire somme, anche importanti, ad un’associazione, la Vela Latina, che era già sotto inchiesta perché aveva presentato delle fatture false allo stesso Comune di Favignana e al Comune di Marsala, e così, anziché costituirci parte civile come Comune, noi continuavano a elargire queste somme. Questa è la posizione che ho sempre sostenuto e dopo questo mio intervento in consiglio comunale il sindaco ha fatto richiesta di costituirsi parte civile, ma i tempi erano scaduti.