di Rossana Titone - Domenica si è svolto il congresso del Psi di Marsala, un congresso politico; un congresso, dicono loro, partecipato e vivace.
Per lo più è stato un congresso che ha visto una segretaria comunale uscente, Lucia Cerniglia, che ha confessato, ma in verità sapevamo già tutti, la frattura tra lei, nella qualità di assessore, e i consiglieri che navigano da soli.
La Cerniglia non è quello che molti vorrebbero fare apparire, non è impavidamente sprovveduta, ha lottato fino alla fine perché, e questo i consiglieri non lo hanno capito, non era assessore a titolo personale ma espressione di un partito della maggioranza.
Il palchetto della saletta convegni di San Pietro diventa lo scenario nel quale si consuma l’atto di accusa contro il Sindaco, Alberto Di Girolamo.
Lo fanno durante il congresso, quella che doveva essere una disquisizione interna ad un partito viene vomitata, inopportunamente, ad un congresso. Il Sindaco incassa il colpo, poi va via, ma pochi attimi prima Oddo lo abbraccia, poi affonda la spada nel suo discorso finale.
Ai consiglieri non basta e vogliono che l’assessore sia uno di loro tra Chianetta, Gandolfo, Galfano, Cimiotta oppure se ne vanno all’opposizione.
Poi ci ripensano e ritraggono: non minacciano, dicono sempre loro, il Sindaco ma pongono delle condizioni. Pochi giorni dopo, proprio quando io scrivo, si leggono ulteriori affermazioni.
Il Psi ci ripensa, a dimissioni avvenute, non chiedono più nessun assessorato vogliono stare liberi. Liberi di agire, liberi di fare un giorno lotta e un giorno governo. Sono un po’ confusi.
La verità è che i consiglieri, la cui mente diabolica è quella di Gandolfo, hanno allestito un tritacarne, hanno giocato al rilancio, volevano mettere nel sacco lo stesso Oddo, e, invece, si sono incartati da soli.
Schiacciati dai discorsi poi cambiati, all’occorrenza completamente rimodulati. Fanno intendere di un contrasto con il loro leader provinciale e poi, semmai, sono tutti d’accordo.
Dall’altra parte c’è Oddo che sa bene quanto pesano tutti, e sa bene che così come sono entrati possono uscire, sa bene che Chianetta non lo può domare, non vuole dispiacere nessuno, quei 2000 voti che i 4 consiglieri mettono insieme gli servono, servono perché nel listino ci sono difficoltà ad approdare, nella lista pd i numeri devono essere molto alti, il Psi non è in grado in tutta la regione di raggiungere il 5%.
E allora cerca di inglobare tutti ed è alla ricerca anche di ex consiglieri perché ogni “fegatino di mosca fa sostanza”.
La Cerniglia non è più assessore, le sue dimissioni hanno tolto dall’imbarazzo se stessa, non dice nulla ma mi guarda e si fa scappare “ tu sai i miei sacrifici e perché sono andata fino in fondo anche inchiodando la mia dignità”.
Ma siamo sicuri che fuori la Cerniglia, dal ruolo istituzionale di assessore, il Psi abbia risolto qualunque tipo di problema?
Bisognerebbe avere il coraggio di dire che questa Amministrazione, così criticata e veemente violentata verbalmente dai socialisti, è la stessa Amministrazione di cui loro fanno parte. Da un anno e più li sentiamo sbraitare, li vediamo abbandonare l’aula, rimpicciolirsi poi, come la moltiplicazione dei pesci, li vediamo accrescere ma sono stati sempre in maggioranza e a parte delle minacce di passaggio all’opposizione non abbiamo visto un seguito concreto alle parole.
Una serie di ripicche, una serie di scontri per mancate poltrone o per mancate occasioni e incarichi, a perdere inesorabilmente è la città.
Ai cittadini sarà difficile dare una lettura a tutto ciò, i giochi politici restano sempre dentro le stanze dei bottoni mentre la città annaspa.
Ma chi ha fatto parte di un Partito vero, e chi è cresciuto con le regole e il rigore dello stesso, sa bene che i consiglieri sono i rappresentanti istituzionali di quella bandiera ma non sono loro che dettano la linea politica che ,invece, viene dettata dal segretario comunale e dal suo direttivo o coordinamento in raccordo con i vertici provinciali.
E’ così, piaccia o non piaccia le regole di un partito sono queste e il fatto di essere dei consiglieri non fa di questi dei deus ex machina che tutto possono.
Esistono le regole, esiste il rispetto dei ruoli, ed è vero, come ha detto Artuto Galfano al congresso, che in politica contano i numeri, ma è pur vero che i numeri non possono schiacciare le persone e il consigliere comunale non è un asso piglia tutto.
Nel frattempo c’è già chi è seduto sulla sfonda del fiume e aspetta che il cadaveri passi.