Da martedì 4 ottobre è in corso l’esercitazione internazionale “Modex Sicily 2016”, progettata e realizzata dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dal Dipartimento della Protezione Civile, con la collaborazione della Regione Siciliana, e finanziata dalla Commissione Europea con l’obiettivo di testare il meccanismo unionale di Protezione Civile in caso di evento sismico. L’esercitazione è una tappa del progetto più complessivo “Modex”, coordinato dalla Danimarca al quale partecipano anche Italia, Estonia, Portogallo e Svezia. L’esercitazione, che si svolgerà fino al 7 ottobre nella valle del Belice, colpita dal tragico sisma nel 1968, vedrà impegnate squadre specializzate nella ricerca e soccorso in ambito urbano (U.S.A.R.-Urban Search and Rescue), provenienti anche da Algeria, Belgio e Olanda. Scopo principale è testare la cooperazione e l’efficienza nella gestione delle operazioni di soccorso delle squadre dei Paesi partecipanti. Il programma di “Modex Sicily 2016” prevede tre giornate di esercitazione, che vedranno impegnati 24 ore su 24 oltre 200 vigili del fuoco con funzioni di regia complessiva, logistica e sicurezza, nonché oltre 100 volontari di protezione civile, attivati dal Dipartimento della Regione siciliana, impegnati tra l’altro come “figuranti” con la funzione di “vittime” da soccorrere. Nel corso delle attività si procederà a verificare l’efficacia e la validità di un modello di intervento in contesti emergenziali gravi, nonché i piani, le procedure decisionali e le forme di cooperazione tra i vari sistemi nazionali di protezione civile in Paesi europei o terzi.
I portavoce del Movimento 5 Stelle Vincenzo Santangelo e Valentina Palmeri, dopo aver appreso che il centro operativo di questa esercitazione sarà Poggioreale Antica – un sito di rilevante importanza storica, oggi abbandonato in seguito al terremoto del 1968 – chiedono se questa esercitazione è opportuna, visto che sembrerebbe in contrasto con la “Carta dei valori e della qualità per Poggioreale”. “Questo documento – fanno sapere i portavoce M5S – è stato già approvato dal consiglio comunale nel 2010 e ha portato successivamente l’amministrazione comunale a conferire l’incarico all’architetto abruzzese Di Zio, per elaborare le linee guida per il piano di recupero del centro di Poggioreale”. Ad oggi a Poggioreale Antica sono arrivati un primo finanziamento di quasi 770 mila euro per la messa in sicurezza del centro dell’abitato su corso Umberto I° e piazza Elimo; poi di 100 mila euro per la riqualificazione di Largo Cannoli; ed ora circa 1,1 milioni di euro per Palazzo Agosta, che si trova all’entrata del paese e che dovrà in parte essere destinato a museo multimediale e in parte ad uffici della Protezione civile.
“Non basta soltanto mettere in sicurezza il centro antico di Poggioreale per renderlo visitabile ai turisti ma occorre restituire dignità al suo splendido patrimonio. Non sono necessari esercitazioni per simulare interventi addestrativi che hanno per effetto quello di alterare i luoghi, creando addirittura piattaforme in cemento con pali di ferro, cunicoli e infine abbattere gli edifici”. Secondo il senatore Cinquestelle e la deputata all’Ars, “si dovrebbe pensare, già da subito, ad un programma di interventi strutturali ed economici per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio e del territorio, vera alternativa e forma di contrasto agli eventi sismici di grande entità che hanno sconvolto l’Italia in lungo e in largo”. “Sicuramente – aggiungono Santangelo e Palmeri – destinare oggi maggiori investimenti per la messa in sicurezza degli edifici, significa permettersi domani di non dover intervenire in emergenza a soccorrere vite umane sotto le macerie, questa si chiama prevenzione”.
I due portavoce hanno presentato due interrogazioni, una al Senato e l’altra all’Ars, per chiedere rassicurazioni sul futuro di Poggioreale Antica come luogo d’interesse storico, artistico e culturale e anche sull’opportunità di autorizzare un’esercitazione così imponente in un luogo così fragile.