E' una piccola terra dei fuochi. Con degrado e rifiuti smaltiti illegalmente.
Sono le periferie di Marsala e Petrosino, quelle dimenticate da tutti, fuori controllo e invase da rifiuti di ogni tipo. Ci sono zone in cui le piccole discariche a cielo aperto non nascono solo nei periodi di “emergenza” sulla gestione dei rifiuti. Qui l’emergenza è continua. E’ una piccola terra dei fuochi ad esempio la zona di Ferla, che ricade nel comune di Petrosino. Ci troviamo in una zona al confine tra Marsala, Mazara e Petrosino. Siamo proprio dove una volta c’era la Concasio.
Una zona fuori controllo, dove ci sono rifiuti di ogni genere. Una striscia di centinaia di metri con rifiuti gettati a cielo aperto. Fare l’elenco dei tipi di rifiuti che si possono trovare in questa traversa della statale che collega Marsala a Mazara può essere operazione assai lunga. Ci sono mobili, elettrodomestici usati, indumenti, rifiuti indifferenziati di ogni tipo. E poi quelli più pericolosi. Il materiale elettronico, i materiali di risulta, scarti di edilizia, sacchi neri e bidoni pieni di chissà cosa. E non possono mancare le lastre di eternit. Sono gettate lì, sul ciglio della strada, nel grande spiazzo che è diventato una discarica incontrollata. Sono soggette a sgretolamento, con le polveri che volano in aria o permeano nel suolo. Ci sono quelle poi che sono state date alle fiamme, come molti dei rifiuti presenti. Una distesa di immondizia che coinvolge anche i terreni vicini. L’anarchico inquinamento parte dall’ex concasio e costeggia tutta la strada, compresi i cigli e i terreni vicini. Tutta una zona che di recente è stata data alle fiamme.
Concasio è una zona senza controllo, degradata e dove l’illegalità è sovrana. Un anno fa, proprio davanti quella discarica vennero uccisi due giovani tunisini con un sol colpo di fucile. Per quell’omicidio, avvenuto nella notte, sono stati condannati i cugini Centonze qualche settimana fa. E sempre in quelle zone, le settimane che hanno preceduto l’omicidio del Maresciallo Silvio Mirarchi, venne scoperta una enorme piantagione di marijuana, con 9000 piante, e lì si consumò un omicidio con il corpo di un romeno trovato carbonizzato. Per questi fatti sono stati arrestati i fratelli Signorello che per gli inquirenti avrebbero esploso colpi di fucile nei confronti della vittima, perché sorpreso in prossimità delle serre di cannabis, probabilmente nel tentativo di trafugare qualche pianta. Per cercare di togliere ogni traccia, i fratelli Signorello avrebbero ordinato a due braccianti romeni di trasportare il cadavere in un campo adiacente e di bruciare il corpo.
Rifiuti gettati illegalmente, piantagioni, ma anche prostituzioni. La zona dell’ex Concasio è nota a tutti per essere luogo di prostituzione, con giovani donne africane che vendono il proprio corpo per pochi soldi, in mezzo ai rifiuti, sotto il sole cocente d’estate, e il freddo delle campagne siciliane d’inverno.
Dimenticate sono queste periferie che si riempiono di rifiuti e diventano piccole terre dei fuochi.
Dimenticati sono anche i quartieri popolari di Marsala.
C’è un luogo, nel quartiere Sappusi, che doveva essere un centro ricreativo. E’ tutto abbandonato, e ci sono rifiuti di ogni tipo. Inoltre è luogo di “riparo” per tossici e coppiette. Il tutto a due passi dalle case, dove dovevano giocare i bambini, dove ci sono scuole.
Sono le periferie dimenticate di Marsala.