Entra nel vivo a Marsala la manovra di avvicinamento alla discussione del Bilancio di previsione. E’ sempre un momento molto ricco di tensioni, quello della discussione del bilancio, soprattutto adesso con una maggioranza sfilettata, con una crisi tra l’amministrazione guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo e diversi gruppi della maggioranza che lo sostiene in consiglio comunale. Tra tutti il partito socialista, che in questi giorni ha ritirato l’assessore dalla giunta, Lucia Cerniglia, dimessasi dopo il congresso che l’ha vista rieletta segretaria dei socialisti.
Oggi si torna in consiglio comunale con in agenda i cosiddetti atti propedeutici al bilancio, che spesso sono quelli che destano maggiore tensione a Sala delle Lapidi. Si parla di Bilancio di previsione 2016 ma è a tutti gli effetti un consuntivo, che arriva a ottobre. A Marsala si è insediato nei giorni scorsi il commissario ad acta nominato dalla regione per aiutare il consiglio ad approvare il bilancio, e se ciò non dovesse avvenire entro il 4 novembre si va tutti a casa. Un bilancio che non lascia molti margini di manovra ai consiglieri comunali, come accaduto negli anni passati.
I primi atti da discutere sono quelli sulla dismissione dei beni comunali. Sono gli immobili di proprietà del comune di Marsala che non servono e che l’ente vuole vendere per far cassa. In realtà sono beni che non sono mai serviti, e che sono messi da anni, fissi, nel piano di dismissione, senza essere mai venduti. L’operazione però permette di far quadrare i conti.
Altro atto propedeutico è il piano triennale opere pubbliche. Qui si apre una partita non indifferente, perchè le poche risorse che ci sono i consiglieri vorrebbero usarle per farsi belli davanti il proprio elettorato: La strada della contrada X, l’illuminazione della via Y, e cose di questo genere. Quest’anno ci sarebbe da spendere, se già non è stato prosciugato, il milione di euro accantonato l’anno scorso dopo la rinegoziazione dei mutui. Una cifra che la giunta Di Girolamo vorrebbe impegnare per rimettere a nuovo via Salemi, una delle principali arterie della città e da anni disastrata. Ma per sistemarla si devono fare anche interventi nel sottosuolo, con la messa in sicurezza delle cave che si diramano lungo l’arteria.
Altra questione è quella dei contributi dati alle associazioni culturali. L’amministrazione Di Girolamo quest’estate ha dato l’ok a diverse associazioni per elargire contributi per spettacoli e manifestazioni, “previa approvazione del bilancio”. In sostanza il consiglio comunale dovrà ratificare cosa deciso dall’amministrazione, e qui potrebbero nascere i problemi per la giunta Di Girolamo. “E’ un punto su cui bisogna riflettere - dice Flavio Coppola, capogruppo dell’Udc, consigliere d’opposizione - perchè il sindaco ha fatto delle scelte scaricando tutta la responsabilità al consiglio comunale”. Per il vice sindaco Agostino Licari, che ha la delega al bilancio, il sistema utilizzato dalla giunta “era l’unico possibile per far qualcosa quest’estate a Marsala. Le associazioni lo sanno che se non passano in consiglio comunale non possono pretendere nulla dal Comune. La situazione per i Comuni è drammatica. I Comuni siciliani sono in dissesto o pre dissesto, noi fortunatamente non siamo a questo punto grazie a un lavoro di revisione della spesa e risparmio. Bisogna considerare che dal 2011 ad oggi sono arrivati nelle casse comunali 15 milioni di euro in meno per quanto riguarda i trasferimenti da Stato e Regione”.
Bisognerà vedere se terrà la maggioranza. Nei giorni scorsi si sono accese le tensioni tra il sindaco e il Psi. Lucia Cerniglia si è dimessa da assessore dopo esser stata riconfermata segretario del Psi. Il sindaco adesso dovrà decidere come sostituirla, se nominare un altro socialista, o una persona di riferimento di un altro gruppo, o ancora nominare un tecnico di sua fiducia. La situazione, al momento, sembra pendere in questa ultima possibilità. Un indizio lo dà la riunione di maggioranza della scorsa settimana convocata dal sindaco a cui non ha invitato il gruppo socialista. Oggi, quindi, si comincia. Si entra nel vivo in una delle fasi storicamente più calde della politica cittadina.