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13/10/2016 06:30:00

Finiti i lavori all'ospedale di Mazara. L'odissea dell'Abele Ajello

Si sono finalmente conclusi i lavori di ristrutturazione dell’Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. L’impresa costruttrice ha consegnato la struttura all’Asp, l’azienda sanitaria provinciale, di Trapani. Per la realizzazione del complesso ospedaliero l’ASP ha usufruito di un finanziamento comunitario di 32,4 milioni di euro del piano operativo Fesr 2007/2013.
“Non si è trattato solo di lavori di ristrutturazione - ha spiegato direttore generale dell’ASP Fabrizio De Nicola - ma della realizzazione di una vera e propria nuova struttura ospedaliera, moderna e all’avanguardia. Abbiamo mantenuto – ha concluso- una promessa fatta ai mazaresi quando nel 2011 ci era stato imposto di chiudere l’ospedale per carenze in materia di sicurezza”.


Ma la ristrutturazione dell’ospedale di Mazara è stata una vera e propria telenovela, come tutte le opere pubbliche in Sicilia. Un iter lunghissimo e travagliato, fatto di finanziamenti, progetti gare d’appalto, battaglie giudiziarie, proteste e petizioni, slogan e annunci.
Viene consegnato adesso l’ospedale, ma l’inizio dei lavori è slittato per mesi, ormai 5 anni fa.
Era l’agosto del 2011, infatti, quando si cominciavano a trasferirsi alcuni reparti dell’Abele Ajello in altri ospedali, come quelli di Marsala e Castelvetrano. Un graduale trasloco durato molto tempo, e che ha suscitato molte polemiche a Mazara del Vallo, con la città preoccupata per la perdita di servizi essenziali per la sanità cittadina. Da qui, fino a qualche giorno fa, è un continuo susseguirsi di slogan e annunci che sono serviti più a politici e manager per guadagnarsi qualche rigo sui giornali che per altro.
Il 3 febbraio 2012, ad esempio, in una conferenza stampa presso il Comune di Mazara, l’allora assessore assessore regionale alla Salute Massimo Russo, di fronte al sindaco Nicola Cristaldi ed al manager dell’Asp Fabrizio De Nicola, aveva assicurato l’inizio dei lavori, già in ritardo, entro fine aprile dello stesso anno per potere completare la ristrutturazione dell’Abele Ajello entro il 31 dicembre 2013. Fu uno dei primi annunci andati a vuoto.
A ritardare le cose ci si mise anche una lunga ed estenutante battaglia burocratica e giudiziaria. La prima ditta che aveva vinto la gara d’appalto era stata infatti esclusa per l’assenza di alcuni documenti nella presentazione dell’offerta. Era stato il raggruppamento d’imprese composto dal Consorzio nazionale “Ciro Menotti” di Ravenna, dalla “Musumeci costruzioni generali srl” di Letojanni e dalla “Marino Impianti” di Mazara del Vallo. Due mesi dopo, però, la commissione di gara dell’Asp, presieduta dall’ing. Francesco Costa, aveva revocato l’aggiudicazione - come si legge nel verbale del 30 aprile - sarebbero «ad esclusiva tutela dell’interesse supremo della pubblica amministrazione». Di conseguenza, i lavori erano stati assegnati alla seconda migliore offerta presentata, ovvero quella della “Si. Gen. Co Spa” di Catania. Anche questa, però, è stata esclusa perchè dopo più di due mesi dall'aggiudicazione non aveva avviato i lavori. La ditta allora ha presentato ricorso al Tribunale di Trapani, ricorso rigettato.
Ad eseguire i lavori è stata poi l'impresa ConsCoop di Forlì, che ha ricevuto l'incarico dall'Asp di Trapani.
I lavori all’ospedale di Mazara sono cominciati nell’agosto 2013. Di conseguenza sarebbe stato impossibile terminare i lavori entro l’anno. Allora ecco che arrivò un altro annuncio, quello di Fabrizio De Nicola, amanager dell’Asp di Trapani: “Sarà pronto in 500 giorni”.
A Mazara, nel frattempo, chi stava male o aveva bisogno di cure aveva a disposizione l'area di emergenza urgenza aperta - anche in quel caso, con grave ritardo, in Via Livorno, all'angolo di Corso Italia. E' un'area che, come ricorda il nome, serve a gestire le emergenze. I ricoveri, invece, i mazaresi li dovevano fare negli altri ospedali della provincia, Marsala, Castelvetrano e Salemi, dove i diversi reparti sono stati smantellati.
In questi anni ci sono state fiaccolate e petizioni dei mazaresi. Passano gli anni, è il 2014. Altro annuncio. L’ospedale è pronto entro il 2015. Passa il 2015, si prevede di consegnarlo a febbraio del 2016. Ma anche questo annuncio cade nel vuoto con ulteriori ritardi. Ora è pronto, e riaprirà a breve. Ma quello che succede nella sanità mazarese è ancora oggetto di interventi e proteste.
“In attesa che venga completato il nuovo Ospedale di Mazara del Vallo, i disagi presso l’Area di Emergenza di Mazara del Vallo continuano ininterrottamente, infatti alcuni servizi essenziali per il buon andamento dell’area di emergenza sembrano funzionino a singhiozzo, poiché il laboratorio di analisi è attivo una sera si e una sera no, il servizio di radiologia compresa la Tac è attivo una sera si e una no, le ambulanze in dotazione, ormai vetuste, sono in officina da molti giorni e non si intravede la possibilità che vengano ripristinate a breve. Lo stesso problema dell’alternanza si registra anche all’Ospedale di Castelvetrano dove la situazione è ancora più grave in alcuni reparti come Rianimazione Chirurgia e Ostetricia”. A dichiararlo Franco Fasola, Reggente dell’Utl-Ugl di Trapani e Vincenzo Asaro, Responsabile del Recapito di Mazara del Vallo del sindacato.
“Una situazione veramente catastrofica per la sanità di Mazara e di Castelvetrano – aggiungono i due sindacalisti - in quanto per fare degli esami si deve girovagare tra Mazara e Castelvetrano con notevoli ritardi nelle diagnosi e dispendio economico inutile, nonchè impiego dell’unica ambulanza che cosi non è sempre disponibile per i trasferimenti urgenti ed inoltre l’unica ambulanza non è dotata di apparecchiature come respiratore automatico, monitor , defibrillatore, satrimetria, aspiratore, etc. Bisogna essere fortunati ad ammalarsi nella serata giusta ed azzeccare la giornata dove tutti i servizi sono efficienti”.
Venerdì 28 ottobre, alle 11, l’assessore Gucciardi, il direttore De Nicola, il dirigente del settore tecnico dell'Asp Francesco Costa e il direttore dei lavori Antonio Sindoni, apriranno la nuova struttura alla presenza del sindaco della città Nicola Cristaldi e delle autorità civili, militari e religiose. L’ospedale è costato oltre 32 milioni di euro.