Riduzione del 80% della pesca a strascico illegale sotto costa attorno alle Isole Egadi grazie al progetto triennale di Rio Mare, realizzato insieme all’Area Marina Protetta, che ha permesso il posizionamento di 20 dissuasori antistrascico ripopolanti, volti a ridurre la pesca illegale che danneggia i fondali, distrugge la prateria di Posidonia oceanica e riduce gravemente la fauna ittica. Questo è solo uno dei risultati dell’iniziativa di Rio Mare, una delle prime di questo genere per durata e investimento realizzata da privati in Italia, volta a salvaguardare la biodiversità e a favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali del territorio. In particolare l’intervento di Rio Mare prevede il finanziamento di 3 progetti: la tutela della Posidonia oceanica, la gestione dell’Osservatorio della Foca monaca nel Castello di Punta Troia a Marettimo e il sostegno al Centro di Primo Soccorso delle Tartarughe marine nel Palazzo Florio di Favignana.
La posa in acqua dei 20 dissuasori Rio Mare ha permesso di portare avanti il lavoro di protezione delle coste già iniziato dall’Area Marina Protetta nel 2013 con l’obiettivo di incrementare la fauna ittica e tutelare la Posidonia Oceanica, il “polmone verde” del Mediterraneo che, oltre a fornire rifugio e nutrienti a innumerevoli specie, contrasta l’erosione delle coste, combatte i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale. I dissuasori, costituiti da blocchi di cemento armato certificato sea-friendly e dotati di ganci in grado bloccare la pesca a strascico sotto costa, permettono quindi la tutela degli organismi marini e contribuiscono alla biodiversità delle specie ittiche del Mediterraneo. Nel corso del prossimo anno è prevista la posa di altri 20 dissuasori con l’obiettivo di completare la protezione dell’Area Marina Protetta.
“Si tratta di un risultato che ci riempie di orgoglio - dichiara Luciano Pirovano, Corporate Social Responsibility Director di Rio Mare – Il sostegno all’Area Marina Protetta delle Isole Egadi rappresenta un esempio dell’impegno di Rio Mare per la tutela dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali ed è un’importante occasione in cui pubblico e privato uniscono le proprie forze per promuovere valori fondamentali per noi, quali la lotta alla pesca illegale, il rispetto dell’ecosistema marino e la tutela delle risorse ittiche”.
Il progetto triennale prevede anche il supporto alla gestione dell’Osservatorio della Foca monaca nel Castello di Punta Troia a Marettimo - per monitorare la presenza nell’arcipelago di questa specie, la più protetta e vulnerabile del mediterraneo. Lo scorso inverno un esemplare subadulto della Foca è stato avvistato e documentato da una delle sette foto trappole che Rio Mare ha contribuito ad installare nelle grotte delle Isole Egadi. Il ritorno della Foca monaca in Italia è un evento unico: l’avvistamento invernale è infatti il segno di una presenza stanziale e la documentazione di questa specie nell’arcipelago siciliano gioca un ruolo strategico per la sua valenza conservazionistica, considerata la sua rarità e la scarsità di informazioni sulla sua presenza nei nostri mari.
Anche il terzo progetto, il sostegno al Centro di Primo Soccorso delle Tartarughe marine, situato nel Palazzo Florio di Favignana, ha dato i suoi frutti. Solo quest’anno sono state soccorse e ricoverate 14 tartarughe Caretta caretta che erano state ferite o si sono trovate in difficoltà a causa di ingestione di plastica o lenze da pesca, interazioni con rifiuti galleggianti o impatti con barche. La struttura di recupero svolge anche un’importante funzione di centro visite, centro di educazione ambientale e laboratorio didattico, molto importanti nell’ottica della sensibilizzazione di turisti, bambini e studenti sul rispetto delle specie marine protette. Nei primi nove mesi del 2016 il centro ha accolto oltre 2.000 visitatori.
“Questa collaborazione tra Rio Mare e l’Area Marina Protetta "Isole Egadi", che rammento è la riserva marina più grande del Mediterraneo, - dichiara Stefano Donati, direttore dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi - non ha precedenti ed è un segnale molto importante di come le iniziative di Corporate Social Responsibility possano supportare le aree protette e i soggetti pubblici nell’assolvimento dei propri compiti istituzionali. In questi tre anni il sostegno di Rio Mare ci sta consentendo di rafforzare la tutela dell’habitat sommerso più importante, la Posidonia e la conservazione di due specie simbolo del Mediterraneo. E i risultati sono assolutamente eccezionali: da nessun’altra parte in Italia, la pesca illegale si è ridotta in questa misura; così come incommensurabile è il dato del ritorno in Italia della Foca monaca.”
L’iniziativa è espressione del più ampio progetto di Rio Mare di Corporate Social Responsibility “Qualità Responsabile”, le cui aree di azione sono la sostenibilità della pesca e la tutela dell’ecosistema marino, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle persone e la corretta alimentazione. L’impegno dell’azienda, infatti, è quello di offrire ai consumatori una qualità a 360° perseguita responsabilmente lungo tutta la filiera, nel rispetto dell’ambiente e delle persone, dal mare alla tavola.
"Egadi", il film di Renato Leotta alla Quadriennale di Roma - Due mesi di lavoro a Favignana per sviluppare la sua ricerca e la produzione di un film che verrà presentato in settimana alla Quadriennale d'arte di Roma giunta alla 16^ edizione, che aperto i battenti ieri al Palazzo delle Esposizioni - dove si potrà visitare fino all’8 gennaio 2017 - con il titolo “Altri tempi, altri miti”. E’ l’eccezionale risultato conquistato dall’artista Renato Leotta, che lavora con opere filmiche, installative e fotografiche, che prenderà così parte alla mostra dedicata alle espressioni più interessanti dell’arte contemporanea italiana dopo il Duemila. 11 curatori, 99 artisti, 150 opere per offrire al visitatore un patrimonio di possibili chiavi di lettura dei nostri tempi e delle loro narrazioni. I lavori spaziano da temi di attualità, come il digitale, il rapporto tra città-natura e centro-periferie, il valore della democrazia, ad ambiti di indagine più intimistici. Molte le performance, i video, le installazioni sonore e i lavori che interagiscono con lo spettatore. Il film di Leotta é un'opera in pellicola girata lo scorso inverno in una fase di ricerca durata circa due mesi – gennaio e febbraio - a Favignana, dal titolo "Egadi".
“Si tratta – dice Leotta - di una raccolta di registrazioni che riflettono sulla storia di un territorio e più esattamente sulla tangibilità del reale e la natura dell'emergenza. Per dirla diversamente, un percorso fatto per immagini che traduce il paesaggio in cui viviamo, e l'heimat mediterraneo, in un corpo unico fatto di memoria e materia. Così le maree, i venti e i regesti di una economia dell'isola legata alla pesca si inseriscono in un progetto di mostra più complesso, curato da Luigi Fassi, a partire da una riflessione sul lavoro di De Toqueville e la Democrazia in America”.
Il lavoro é stato possibile grazie alla disponibilità di Giulio D’Alì Aula e all'idea di incentivare iniziative di ricerca artistica sull'isola all'interno del progetto ‘INCURVA’ (www.incurva.org) e grazie alla popolazione favignanese che ha interagito attivamente con l'artista nel suo periodo di ricerca consentendogli di scoprire natura, storia e contemporaneità dell'isola.