In un bar di Marsala scoperti sei lavoratori in nero su sette. Paghe da quattro euro l'ora.E’ quello del “Bar del Cacciatore” l’ultimo caso di “lavoro nero” e sfruttamento venuto a galla nel corso di un controllo effettuato da Guardia di finanza, Ispettorato del lavoro e Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Trapani. Al momento del blitz, solo uno dei sette dipendenti aveva un contratto regolare. Pare, inoltre, che siano state accertate condizioni retributive e di lavoro veramente vessatorie (meno di 4 euro l’ora), ma si sa che, essendo il mercato del lavoro sfavorevole a chi presta la manodopera, i titolari delle aziende sono nelle condizioni di ridurre al minimo il costo del lavoro. A fronte delle irregolarità riscontrate, intanto, l’Ispettorato del lavoro ha fatto scattare la sanzione della chiusura dell’esercizio. Il titolare, comunque, pur di riaprire i battenti, ha subito pagato la salata multa e messo in regola tutti i dipendenti (banconisti, pasticcieri e pulizieri). L’Asp, invece, ha rilevato una serie di carenze in materia di igiene degli alimenti, in quanto la ditta è risultata non essere in possesso di “registrazione ai sensi del regolamento europeo 852/04” ed ha effettuato delle variazioni rispetto alla planimetria dei locali allegata all’autorizzazione sanitaria. Quanto riscontrato al “Bar del Cacciatore” segue, a distanza di circa sei mesi, quanto emerso in analoghi controlli effettuati dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura e dell’Asp alla ditta “Non solo pane” di Giuseppe Bonafede, ex presidente dell’Associazione panificatori lilybetana.