Questa sera su Rai Tre torna Report, e nella nuova puntata si occupa di Alessandro Alfano, fratello del Ministro dell'interno Angelino, e della sua veloce e anomala carriera, che lo ha visto diventare giovanissimo segretario generale della Camera di Commercio di Trapani e poi nel Cda delle Poste Italiane. Di Alfano ci siamo occupati diverse volte, in numerose inchieste (potete leggere un articolo cliccando qui).
Secondo quanto documenta un servizio di “Report” firmato da Giorgio Mottola che andrà in onda questa sera, Alfano jr si sarebbe fatto costruire un bagno personale nel suo ufficio, nella direzione dell’area immobiliare “Sud 2” di Poste Italiane, a Palermo, dove ricopre la carica di dirigente responsabile. Una pretesa che è costata all’azienda 5.900 euro, con un progetto inserito nei lavori – totale 100 mila euro – di adeguamento della sede realizzati nel corso del 2016.
Nel servizio si vede il fratello di Angelino Alfano davanti all’ingresso della palazzina di via De Gasperi mentre risponde ad alcune domande sulla sua assunzione a Postecom nel 2013, quando Massimo Sarmi era amministratore delegato. Ieri Alessandro Alfano ha inviato una diffida alla Rai per cercare di bloccarne la messa in onda: «Sono dichiarazioni ottenute contro la mia volontà perché registrate da un soggetto che non si è in alcun modo qualificato come giornalista e riprese da una telecamera inizialmente occultata».
Poste Italiane, però, ha preso sul serio la faccenda e, pur sottolineando che si tratterebbe di un bagno chimico a disposizione di tutta la sala riunioni, ha disposto un audit interno per capire chi ha inserito, e come, quel lavoro dentro il capitolato della ristrutturazione dell’edificio. Tra l’altro la scelta è caduta su un bagno chimico perché i locali non avevano le condutture e gli scarichi predisposti per i servizi igienici.
Il nome di Alessandro Alfano era già finito nell’inchiesta “Labirinto” della procura di Roma, che ha portato all’arresto per associazione a delinquere di Raffaele Pizza e del commercialista Alberto Orsini. In un’intercettazione, del 9 gennaio 2015, Pizza spiegava a Davide Tedesco, collaboratore del ministro dell’Interno, di aver facilitato l’assunzione di Alfano jr in una società del Gruppo Poste grazie ai suoi rapporti con Sarmi, ricordandone poi le lamentele per la retribuzione: «Lui come massimo (di stipendio, ndr) poteva avere 170.000 euro… io gli ho fatto avere 160.000. Tant’è che Sarmi stesso gliel’ha detto ad Angelino: io ho tolto 10.000 euro d’accordo con Lino (soprannome di Pizza, ndr), per poi evitare…però il motivo che non arriviamo a 170 è per evitare che poi dice cazzo te danno fino all’ultima lira. Diecimila euro magari te li recuperi diversamente».
Anche la carriera scolastica di Alessandro Alfano è oggetto dell’inchiesta di “Report”: si è immatricolato nel 1993, ma ha preso solo nel 2009 una laurea triennale in Economia. «L’intervista andrà in onda — annuncia la conduttrice, Milena Gabanelli —. Si vedrà che il collega si è presentato con nome e cognome e qualifica».