di Rossana Titone - E’ passato un anno, il dolore è lì vivo, a volte muto, a volte irrompe e dilania. Non è facile scrivere, non lo è mai quando parlo in ricordo di chi mi ha dato così tanto da sentire il vuoto come fosse un buco nero: non si scorge nulla. Sento ancora l’eco di quella voce , mi comunicava la morte di Michele Galfano. Poi la corsa a casa di quello che è stato l’amico mio più caro, il mio faro, la mia roccia, il mio punto fermo. Non ricordo molto da lì in poi ma c’è chi si ricorda di me ferma immobile per ore con lo sguardo inchiodato al suo viso e con gli occhi che non smettevano di piangere.
Michele, e non è retorica né compiacimento, è stata una di quelle persone che, se hai avuto l’onore di conoscere e avere dentro la tua vita,non puoi sostituirlo, non puoi fare finta di nulla, non puoi non pensare a Lui ogni giorno.
Un Uomo, prima che un veterinario, un VERO e fidato amico prima che un professionista.
Era sempre pronto con le sue parole a mitigare scontri, a rabbonire i cuori, a diradare nuvole nere e a rimandare indietro la tempesta quando questa stava per presentarsi.
Michele era di una bontà infinita, la sua clinica porto sicuro di animalisti, aiutava tutti…Perché dietro un padroncino c’era un animale, una vita che lui curava e amava.
I suoi occhi erano immensi, come la sua anima.
Michele manca, manca con l’angoscia di sapere che non c’è, che non è dietro la sua scrivania, che non è al telefono, che non c’è per le nostre chiaccherate e confidenze, non c’è per i consigli, per i rimproveri.
Michele ha lasciato un vuoto grande, e non si può e non si deve avere paura del dolore.
Non mi fa paura, non più. So che costantemente il mio dolore mi accompagna perchè tanto era l’affetto provato, la stima immensa e la certezza di un esserci che diventa lacrima quando non è possibile sentire la sua voce.
Ci sono giorni che mi soffermo a sentire il vento, l’odore del mare, il calore del sole, lo scroscio degli alberi, lo scintillare di una stella, un’alba o un tramonto, la pioggerellina d’estate o l’improvviso temporale….credo, e così mi piace pensare, che Lui sia in tutto ciò.
Michele aveva la voglia di strappare la vita a morsi, di bere i successi e di ridere delle stesse gaffe, Michele era l’Uomo sensibile che taceva ma che capiva, Michele era lo stacanovista ligio al dovere anche a costo di stancarsi fino alle ossa ma di darti un sorriso dopo ore e ore di visite.
Michele era lì, accoglieva tutti con il fare dell’amico, braccia spalancate e cuore aperto.
Michele era Lui con i progetti vogliosi di istantanee immaginate in un futuro non troppo lontano…Un futuro che a Lui è stato negato. Lascia un grande testamento il mio gigante buono: oggi è il tempo di fare, domani non si sa. Non lasciate frasi incompiute, discorsi a metà, situazioni irrisolte, non smorzate i “ti voglio bene”, non centellinate i sentimenti, non negate le emozioni e osate perché la vita dà e la vita toglie irrimediabilmente senza dare preavviso alcuno.
Ero una donna forte, spesso mi diceva che trattavo con distacco tutto e tutti, in fondo sapeva che non era vero, oggi sono una donna debole innanzi all’assenza , con il viso rigato di lacrime che non nascondo più e che accetto perché fanno parte di una amicizia che non si può cancellare.
E io dico grazie per quello che ha dato alla città di Marsala, grazie per quello che ha dato ai pelosetti, grazie per avermi insegnato tantissime cose e per avermi oggi dato l’opportunità di scrivere queste righe per lui.
Grazie perché so che anche adesso è accanto a tutti quelli che hanno bisogno di lui.
Non passa nulla, tutto resta perché ogni ricordo è un incontro… Grazie Michele.