“Non è stata un’assoluzione piena e inoltre nel procedimento civile si deve ancora accertare l’esatta dinamica dell’incidente stradale”. E’ quanto sostiene, in sintesi, il legale di parte civile, avvocato Peppe Gandolfo, nel processo che ha visto il 42enne marsalese Flavio Fazio assolto dall’accusa di omicidio colposo. La sentenza è stata emessa dal giudice Chiaramonte. Fazio era alla guida dell’auto Fiat Punto che nella notte tra il 24 e il 25 giugno 2013, in via Favara, travolse il 63enne Leonardo Giacalone, che morì sul colpo. L’uomo alla guida dell’auto udì il rumore di un impatto, ma non si sarebbe reso conto subito di quanto era accaduto. Poi, il perito incaricato dal pm aveva ritenuto che l’automobilista avesse superato il limite massimo di velocità di quel tratto di strada (40 Km/h) e che aveva percepito il pericolo prima dell’urto. Ma nel processo, l’avvocato difensore Giovanni Galfano ha contestato le tesi dell’accusa e alla fine è riuscito a far assolvere il suo cliente. “Il conducente dell’autovettura – precisa, però, l’avvocato Gandolfo - è stato dichiarato assolto con il secondo comma dell'art.530 del codice di procedura penale, che recita come segue: ‘Il Giudice pronuncia sentenza di assoluzione quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste…”. . Gandolfo, che assiste Giovanna Giacalone, erede della vittima, aggiunge che la Procura, dopo il deposito delle motivazioni, potrebbe proporre appello e che in “è in corso una causa civile per accertare l'esatta dinamica dell'incidente”.