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20/10/2016 07:00:00

Omicidio Maccarrone, chiesta la condanna all'ergastolo per Gianni Melluso

 Il sostituto procuratore di Marsala Giulia D’Alessandro ha chiesto l’ergastolo per Gianni Melluso, processato davanti la Corte d’Assise di Trapani con l’accusa di essere stato il mandante dell’omicidio della 39enne italo-svizzera Sabine Maccarrone. “Gianni il bello” adesso ha 60 anni e negli anni ’80 era salito alla ribalta delle cronache nazionali per essere stato uno degli accusatori del giornalista-presentatore della Rai Enzo Tortora, poi assolto dall’accusa di essere stato un trafficante di droga. Nel frattempo, però, si ammalò di cancro e morì. Ad autoaccusarsi dell’omicidio di Sabine Maccarrone, facendo il nome di Melluso come colui che glielo ordinò, fu il pregiudicato mazarese Giuseppe D’Assaro, che poi per questo delitto è stato condannato a 30 anni di carcere. Il cadavere della donna, coperto con tegole e massi, fu trovato il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano accanto l’abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara, di proprietà della madre di D’Assaro. A difendere Melluso sono gli avvocati Stefano e Andrea Pellegrino, Noemi Ribici, e Giacomo Frazzitta. D’Assaro, che in passato aveva commesso un altro omicidio, è noto anche per le clamorose rivelazioni, poi altrettanto clamorosamente ritrattate in Tribunale, sulla vicenda del sequestro Denise Pipitone. Prima, infatti, aveva detto che la bambina era morta e che fu gettata in mare. Poi, disse che si era inventato tutto. E i difensori di Melluso puntano proprio su questo per offuscarne la credibilità.