Il sostituto procuratore di Marsala Giulia D’Alessandro ha chiesto l’ergastolo per Gianni Melluso, processato davanti la Corte d’Assise di Trapani con l’accusa di essere stato il mandante dell’omicidio della 39enne italo-svizzera Sabine Maccarrone. “Gianni il bello” adesso ha 60 anni e negli anni ’80 era salito alla ribalta delle cronache nazionali per essere stato uno degli accusatori del giornalista-presentatore della Rai Enzo Tortora, poi assolto dall’accusa di essere stato un trafficante di droga. Nel frattempo, però, si ammalò di cancro e morì. Ad autoaccusarsi dell’omicidio di Sabine Maccarrone, facendo il nome di Melluso come colui che glielo ordinò, fu il pregiudicato mazarese Giuseppe D’Assaro, che poi per questo delitto è stato condannato a 30 anni di carcere. Il cadavere della donna, coperto con tegole e massi, fu trovato il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano accanto l’abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara, di proprietà della madre di D’Assaro. A difendere Melluso sono gli avvocati Stefano e Andrea Pellegrino, Noemi Ribici, e Giacomo Frazzitta. D’Assaro, che in passato aveva commesso un altro omicidio, è noto anche per le clamorose rivelazioni, poi altrettanto clamorosamente ritrattate in Tribunale, sulla vicenda del sequestro Denise Pipitone. Prima, infatti, aveva detto che la bambina era morta e che fu gettata in mare. Poi, disse che si era inventato tutto. E i difensori di Melluso puntano proprio su questo per offuscarne la credibilità.