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27/10/2016 07:00:00

Marsala. Infermiere accusato di abusi sui pazienti, cominciato il processo

  La richiesta di costituzione di parte civile da parte della presunta vittima, del marito e dei tre figli è stato il primo atto del procedimento con rito abbreviato che vede imputato, davanti al Gup Riccardo Alcamo, il 53enne infermiere marsalese Giuseppe Maurizio Spanò, che lo scorso 15 marzo è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata su diversi pazienti anestetizzati per essere sottoposti ad accertamenti diagnostici. Luogo dei misfatti è stato lo studio medico privato del noto gastroenterologo Giuseppe Milazzo, che comunque non è indagato per le violenze sessuali. E’ risultato essere all’oscuro dei fatti. L’infermiere, infatti, avrebbe agito quando il medico non era nella stanza in cui venivano eseguiti gli esami (gastroscopie, colonscopie, etc.). Il medico, però, è indagato, con altre contestazioni, a seguito della “grandinata” di denunce scatenatasi dopo che il caso è deflagrato sui mezzi d’informazione. A Milazzo si contesta soprattutto di aver consentito a Spanò di agire come anestesista (alcuni denuncianti affermano che come tale il medico glielo avrebbe presentato). Il medico, poi, rischia anche l’imputazione di peculato per alcuni farmaci ospedalieri che sarebbero stati trovati nel suo studio privato. Ma questi sono fatti oggetto del terzo filone di indagine, non ancora approdato all’udienza preliminare. Sulla richiesta di costituzione di parte civile, avanzata dall’avvocato Francesca Lombardo, il giudice deciderà il 7 dicembre. Nessuna richiesta di costituzione di parte civile da parte di associazioni, né da parte dell’Ordine degli infermieri. L’avvocato Francesca Lombardo ha, inoltre, depositato richiesta di citazione del dottor Milazzo come “responsabile civile”. Si chiede, insomma, che il medico venga chiamato a rispondere in “via solidale” con Spanò di “tutti i danni morali subiti e sia considerato responsabile in quanto titolare dello studio, datore di lavoro dello Spanò (seppure abusivamente) e titolare del rapporto fiduciario con i pazienti, che sceglievano lui e a lui si rivolgevano, non a Spanò, che veniva loro presentato dal Milazzo, che sull'operato di questo però non eseguiva alcun controllo, dovere che invece gli era imposto”. Anche su questa richiesta il gup Alcamo comunicherà la sua decisione nell’udienza del 7 dicembre. Il procedimento, nato dalla prima denuncia, potrebbe essere riunito a quello avviato successivamente per i sei casi filmati dai carabinieri nel corso dell’indagine. Per questo secondo procedimento il gup Amato ha già accolto la richiesta di “giudizio immediato” avanzata dalla Procura, fissando l’avvio del processo per il 25 novembre. A rappresentare l’accusa è il pubblico ministero Silvia Facciotti. Legale di parte civile, oltre a Francesca Lombardo, anche l’avvocato Vincenzo Forti. A difendere Maurizio Spanò sono, invece, gli avvocati Stefano Pellegrino e Marco Siragusa.