A Trapani, al processo che vede imputata per maltrattamenti su minori e lesioni personali suor Teresa Mandirà, ex responsabile della Comunità la Casa del Fanciullo di Valderice, assieme a suor Yvonne Noah e tre educatori Maria Mazzara, Carlo Cammarata e Maria Milana, è arrivato il momento di ascoltare i piccoli protagonisti di questa vicenda. Chiusi in una sala protetta hanno raccontato la loro esperienza all'interno di quell'istituto. Nell'all'aula giudiziaria invece si trovavano i giudici e gli avvocati. Giuseppe e Alessio, due fratelli, sono stati loro i primi a raccontare quanto vissuto. Giuseppe ha raccontato di avere paura delle suore. Che se non voleva fare i compiti veniva picchiato a mani nude o con una cintura. L'indagine su suor Mandirà e sull'istituto ha avuto inizio quattro anni fa con la denuncia dei genitori di un bambino che aveva detto di essere stato più volte picchiato dagli educatori e da suor Teresa. E il bambino ha confermato la sua versione anche agli agenti della squadra mobile. Proseguendo nel suo racconto Giuseppe dice di aver provato a fuggire da quel luogo ma che è stato più volte acchiappato e punito con le botte. Anche suo fratello Alessio ha raccontato di stare male in quel luogo, chi non ubbidiva ha raccontato veniva picchiato e chiuso nel bagno. Se non volevamo mangiare quello che dicevano loro ci facevano andare a letto a digiuno. Ma Alessio ha detto che non tutti erano cattivi, c'erano gli educatori che erano buoni e quando andava con loro e le loro famiglie si sentiva felice come in una famiglia vera.