Si è alla resa dei conti nel Pd di Marsala. Anzi tra chi nel Pd c’era, e chi nel Pd ci voleva entrare ma non era molto ben visto.
Il sei novembre, domenica prossima, ci sarà il congresso del Partito Democratico di Marsala, e si eleggerà il nuovo segretario. Prenderà il posto di Alberto Di Girolamo, che da segretario è stato eletto sindaco della città.
Ebbene, da quando si è decisa la data del congresso, qualche settimana fa, il nome che è girato più di tutti per la segreteria è stato quello di Antonella Milazzo, deputato regionale all’Ars, che giorni fa si è detta “disponibile” a guidare il partito. Nelle ultime ore però, forse per non destare entusiasmi o mugugni anticipati, Milazzo ha un po’ tirato i remi in barca, con una nota che la mette in campo ma anche fuori. Eccola.
Gli ultimi due sono stati anni di grande lavoro, dalle Europee, alle primarie, alle elezioni comunali e hanno visto un partito, in forte crescita e maturo, assumere il governo della città. Pur in un momento estremamente difficile per l'economia degli Enti Locali, la forte interlocuzione con i Governi regionale e nazionale ha consentito di mettere in campo una serie di progetti che, nel breve periodo, daranno infrastrutture importanti alla nostra città. Penso allo straordinario risultato dei finanziamenti inseriti nel Patto per il Sud, alla possibilità di completare Palazzo Grignani, all'atteso allestimento del Museo degli Arazzi, alle interlocuzione in corso per il pieno ripristino del Palazzetto dello Sport, solo per citarne alcune. In questa programmazione ho svolto la mia parte, esercitando la funzione di rappresentante del territorio.
Credo che sia mio ineludibile dovere continuare a svolgere pienamente il ruolo di parlamentare, interessandomi sempre più allo sviluppo di Marsala. Le dinamiche congressuali determineranno la scelta di chi assumerà la guida del circolo di Marsala, secondo regole democratiche e di trasparenza. Auspico che ciò avvenga dopo un dibattito ampio e partecipato che investa il futuro della nostra città, i bisogni e le prospettive di sviluppo.
Il nuovo Segretario potrà contare con certezza sulla mia piena e convinta collaborazione per la realizzazione dei programmi che il PD, insieme all'Amministrazione, vorrà mettere in campo.
Tra le linee la Milazzo sembra rinunciare alla corsa. Chi non molla l’osso chiamato Pd è invece Enzo Sturiano e il suo gruppo. E ieri è arrivata la notizia che sono pronti al passare tutti col Pd per rompere le uova nel paniere al prossimo congresso. Perchè in questi mesi Sturiano e consiglieri, seguendo l’adesione al Pd del deputato di riferimento Paolo Ruggirello, hanno tentato di iscriversi al Pd. Ma l’iscrizione non è stata mai accettata senza che ci fosse il passaggio al gruppo consiliare. E questo passaggio adesso pare essere imminente. Ginetta Ingrassia, Luana Alagna, e Sturiano, passeranno al gruppo Pd, anche se ancora non c’è l’ufficialità. “Non siamo pronti - dice Ginetta Ingrassia - a fare la dichiarazione in aula”, ma hanno formalmente presentato richiesta al pd di adesione al gruppo.
Così i piddini passerebbero da 6 a 9 consiglieri a palazzo VII Aprile. Ma il pallottoliere da guardare non è tanto quello di Sala delle Lapidi. Ma quello di domenica, quando si andrà al voto per la segreteria.
Il passaggio non sarà indolore perché così come sono, i referenti di Paolo Ruggirello a Marsala, eletto nella lista di Musumeci, quindi a destra nella competizione elettorale passata, avranno diritto di parola e di voto al congresso stesso e pertanto scombussoleranno i piani di molti.
Sturiano da parte sua ha mal digerito le esternazioni della deputata regionale marsalese, Antonella Milazzo, che ha affermato che il gruppo di Sturiano non avrebbe diritto né a partecipare né a votare al congresso.
Ecco allora che i tre consiglieri comunali sono pronti a transitare tra le fila del PD con l’unico scopo di far saltare in aria i piani dei “dem” dietro la regia di Paolo Ruggirello. Lui, il deputato questore, per serrare le fila dei suoi ieri ha fatto la comparsata in consiglio comunale. Nel “transatlantico”, Ruggirello e i suoi, compresi quei soggetti esterni al consiglio ma che trattano come e con soggetti politici, si sono trattenuti a lungo per definire meglio la strategia.
Antonio Vinci, capogruppo del Pd, è combattuto, da un lato è in rottura con la Milazzo e una “ripicca” a lei non lo colpirebbe nell’orgoglio, dall’altro lato c’è la regola dei due galli in un pollaio. Sturiano e Vinci un anno e mezzo fa si contendevano la poltrona di presidente del consiglio, e la convivenza nello stesso gruppo non sarebbe serena, anche se negli ultimi mesi i due si sono intesi con un solo sguardo nel tirare frecciate all’amministrazione.
Intanto il consiglio comunale ha approvato il Piano triennale delle opere pubbliche, non senza turbolenze.
Una seduta importante che inizia con le rimostranze di Walter Alagna che sottolinea “la scarsezza politica di chi ha avuto mandato di gestire questo scorcio temporale sotto l’egemonia del sindaco Di Girolamo che non ha saputo dare sinergia”
Ma ci pensa Flavio Coppola a fare sintesi: “la grande pecca di questa amministrazione è non avere uno come Sturiano”
Intanto ai già depositati emendamenti se ne aggiunge un altro firmato dal Pd, da Cambiamo Marsala e da altri consiglieri. L’emendamento prevede l’abolizione di alcuni interventi previsti nelle periferie, con strade cassate e impianti di illuminazione non ritenuti necessari, tutti in zona periferica.
La nota di curiosità è data dal cambiamento di alcuni pareri che fino al giorno precedente erano negativi e in meno di poche ore sono diventati positivi. Serve a Michele Gandolfo per rincarare la dose contro l’amministrazione sostenendo che “quando i dirigenti si comportano così la colpa non è loro ma è una responsabilità politica del sindaco e degli assessori”.
Gli emendamenti sono circa 30 portano la firma dei Democratici per Marsala, il gruppo di Sturiano, e del Psi i cui emendamenti sono firmati da tutto il gruppo ad eccezione di Michele Gandolfo che presenta i suoi in maniera autonoma e che hanno avuto però parere negativo.
I Democratici per Marsala chiedono l’ampliamento della scuola di Casazze, la manutenzione della scuola Ranna, le tribunette e il completamento del campo di Paolini, la messa in sicurezza dell’antico mercato, manutenzione delle scuole elementari e medie di pertinenza comunale e l’aggiunta di ulteriori fondi per la Fortunato Bellina, ulteriori fondi per l’acquisto dei parchimetri, tutti emendamenti che hanno avuto parere favorevole da parte dei tecnici del comune.
Gli emendamenti targati socialisti, che riguardano il contenimento del tratto lungomare Boeo, della manutenzione straordinaria della palestra Bellina ,della manutenzione dei marciapiedi della via Roma, del piano di fruizione del sottosuolo del teatro Impero e dei lavori di manutenzione della fontana del vino, hanno avuto parere favorevole.
Poi ci sono gli emendamenti dell’Udc che ne raggruppano in uno tre e che riguardano la manutenzione straordinaria del borgo marinaro di Sappusi, la pulitura della bocca nord dello Stagnone (che ha avuto parere negativo per le autorizzazioni che necessitano), e l’edilizia scolastica per l’installazione di una scala d’emergenza.
E poi c’è l’emendamento di Alessandro Coppola che ha avuto pure parere favorevole con la sistemazione dei campetti di via Istria ed Amabili e Sappusi. E ancora ci sono un più 150 mila euro per il nuovo tribunale della città e l’emedamento del Sindaco presentato in seguito ad un incontro palermitano che sembra abbia avuto esito positivo circa i finanziamenti che dovrebbero arrivare per l’impiantistica sportiva.
Al completamento della lettura e dei relativi pareri degli emendamenti succede che ci si accorge che per l’approvazione degli emendamenti si attingerà alle risorse finanziarie che erano destinate alle opere di consolidamento delle cavità ipogea della via Salemi.
E qui scoppia il caos. In sostanza prima si fanno le barricate e si presentano tutti questi emendamenti perchè un milione di euro è troppo per mettere in sicurezza via Salemi, e adesso ci si accorge che sono stati tolti troppi soldi dall’opera.
Allora si decide di presentare un maxiemendamento, per mettere tutti d’accordo, in cui si riducono anche le cifre di tutti. Alla fine il piano viene approvato.