Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala, è stato a pranzo con Davide Faraone, sottosegretario del Ministero dell'Istruzione e dirigente nazionale del Pd. Questo fa di lei un dirigente del Pd, allora?
Se significa avere una tessera, che non si sa come si ha, allora si è dirigente del Pd. Penso di aver dato dimostrazione di essere dirigente del Pd già da qualche anno.
La tessera è un orpello, allora? Si ha e non si ha è la stessa cosa.
Sulla carta è un fatto formale. La sostanza è diversa rispetto alla forma.
Lei e il suo gruppo di ex Articolo 4, i ruggirelliani, votate al congresso del Pd?
Prenderemo parte al congresso.
Cosa significa, prenderete parola, voterete?
Daremo il nostro contributo al congresso. Parleremo.
Perchè sembra che ci sia la diplomazia in movimento per farvi partecipare, a lei e alle consigliere Luana Alagna e Ginetta Ingrassia, ma non vi vogliono fare intervenire?
Noi non siamo abituati a fare interventi di rottura, ma per costruire qualcosa. Dal confronto si cresce, un partito punto di riferimento per tanti, visto che gran parte dei marsalesi l'hanno votato, da un confronto serio e costruttivo può nascere qualcosa di buono per la città. Il congresso è il momento più alto per un partito politico, bisogna dare la possibilità a tutti di partecipare.
Sono i giorni del bilancio a Marsala, i dirigenti hanno parlato di bilancio lacrime e sangue. Com'è la situazione?
Siamo stati abituati a votare i bilanci di lacrime e sangue. Ho strigliato i dirigenti perchè non è possibile che i pareri agli emendamenti possano essere dati seguendo gli indirizzi dell'amministrazione. Gli emendamenti devono essere reali, devono seguire gli indirizzi dei consiglieri e l'amministrazione deve applicarli. E' l'amministrazione che si deve attenere al consiglio e non il contrario.
Quindi conta più il consiglio?
Se i consigli comunali non avessero più una funzione si abolirebbero. Il consiglio è l'espressione più alta della democrazia di una città, rappresenta gli interessi della città. C'è bisogno sia dell'amministrazione che del consiglio, uno organo d'indirizzo, l'altro organo amministrativo. Poi dal rapporto di collaborazione tra maggioranza e amministrazione nasce qualcosa di serio e produttivo.
I pezzi grossi del Pd marsalese si sono schierati con Antonella Milazzo. E' d'accordo? Che condizioni porrete al congresso per dire di sì a Milazzo?
Noi non poniamo condizioni. Possiamo porre le nostre perplessità in un dibattito democratico.
Sturiano, però, lei che è sempre molto acceso, anche nei toni, fa il diplomatico, fa il democratico.
E' il partito che deve essere democratico. La democrazia va dimostrata con i fatti. Stiamo facendo un congresso a fine 2016, praticamente nel 2017, quando già sono previsti i congressi ordinari nel 2017 che porteranno all'elezione di una serie di organismi provinciali e regionali. Non si capisce come mai ci si renda conto che il segretario sia incompatibile. Si arriva ad un congresso straordinario senza che ci siano le dimissioni del segretario Alberto Di Girolamo.
Quindi per lei è una forzatura questo congresso?
Sì. Anche perchè si fa quasi nel 2017, e possono votare i tesserati del 2015.
E' stata la direzione del Pd, provinciale e regionale, a deciderlo perchè altrimenti sarebbe scattato il commissariamento. Allora la Milazzo ha accelerato i tempi.
Non mi risulta. Ci sono stati momenti in cui c'era un commissario, un coordinatore, un comitato. Si dava la possibilità di tesserarsi nel 2016 rappresentativo di tutte le anime del partito.
Lei non si sente rappresentato da Antonella Milazzo?
Non l'ho detto. E' la metodologia che non mi convince. Stanno utilizzando una metodologia che non mi piace.
Tutti vogliono stare nella stanza dei bottoni, anche perchè il prossimo anno si vota e magari vogliono far fuori Ruggirello dalle liste.
Se uno pensa di stare nella stanza dei bottoni poi finisce di stare senza stanza. La gente ne ha le scatole piene dei partiti politici.
Sturiano, lei non era per il No al referendum? Perchè adesso la vediamo in piazza con le bandiere del Pd, la foto nella manifestazione per il Sì. Cosa vota allora?
Sto seguendo con molta attenzione le ragioni del Sì e quelle del No. Personalmente sono più per il No. Ci sono momenti in cui dico No per alcuni aspetti e Sì per altri.
Quindi è per il No, ma non lo vuole dire.
In un partito ci sono delle posizioni. Questa legge prima di arrivare a un referendum c'è stata una doppia approvazione, ma in parlamento questa riforma l'hanno votata gli stessi parlamentari che voteranno No.
Lei è un po' confuso, ma c'è tempo.
Sono più per il No che per il Sì, ma non è detto. Se ci sono apertre sulla legge elettorale, poi diventa altra musica. Mi sono fatto le foto con Fassino e con Cuperlo che sono per il No.