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08/11/2016 06:00:00

Sicilia, Crocetta fa il punto sui rifiuti: "Fermeremo chi fa affari"

 "Stiamo giocando una partita con i gestori delle discariche che in questi anni non hanno ammodernato gli impianti. Stiamo anticipando un modello che dovrà esistere non appena saranno terminati gli impianti. Non c'é alcun piano di trasferimento all'estero, abbiamo fatto una manifestazione di interesse per esplorare il mercato, se scopriamo che portarli fuori dalla Sicilia costa meno saremmo dei pazzi non a farlo perché abbatteremo anche i costi per i cittadini". Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans a Palermo parlando dell'ipotesi di trasferimento dei rifiuti prodotti in Sicilia fuori dall'isola.

"Palermo e Catania non hanno raggiunto gli standard richiesti d'incremento della differenziata in sei mesi" ha aggiunto Crocetta. "Non possiamo consentire che gli sforzi che stiamo facendo - ha detto - siano vanificati dalle città capoluogo delle città metropolitane. Faremo una una riunione la prossima settimana, se i dati che abbiamo dovessero essere confermati sulla differenziata, non escludiamo il commissariamento".

 «Molti vogliono solo riempire le discariche perché così guadagnano di più. Con questo bando esplorativo, se ci saranno impianti convenienti potremo eventualmente procedere con un intervento sostitutivo». Il presidente Rosario Crocetta difende l’indagine di mercato con cui la Regione si è messa a caccia di impianti, termovalorizzatori o cementerie, dove smaltire la frazione secca dell’immondizia siciliana. «E sia chiaro - avverte - : non ci saranno costi aggiuntivi, anzi risparmieremo». Pronto al braccio di ferro con i gestori delle discariche che «vogliono fare utili senza alcun investimento». Gestori che, dopo un’ordinanza del 30 settembre che stoppava dal primo novembre il conferimento della frazione secca, avevano chiesto di spostare la scadenza del provvedimento per evitare speculazioni. Ed è braccio di ferro anche con Palermo e Catania: Crocetta è pronto a inviare
commissari per la differenziata. Crocetta, numeri alla mano, prova a spiegare perché l’operazione è conveniente e perché i gestori farebbero resistenza. L’esempio è quello delle tariffe di Bellolampo: oggi i Comuni pagano 42 euro a tonnellata (Iva inclusa) alla Ecoambiente per la tritovagliatura e la biostabilizzazione e 90 euro alla Rap per il conferimento in discarica, per un totale di 132 euro a tonnellata. Dice Crocetta: «La frazione secca è il 60%, significa che intanto non portando questa quota in discarica raddoppiamo la
vita dei siti. Su questo 60% la sola tritovagliatura costa circa 15 euro, si risparmiano 117 euro con cui i gestori hanno ampio margine per portarli in altri impianti, in Italia o all’estero. Non mi vengano a dire che non trovano impianti. Certo, non incasseranno più tutti i 132 euro...». Crocetta lo dice chiaramente, vuole evitare speculazioni sia da parte di chi può aumentare i prezzi sia dei gestori stessi. Il dirigente del Dipartimento rifiuti, Maurizio Pirillo, aggiunge: «L’ordinanza del 30 settembre obbligava i gestori a non portare più il secco in discarica. Nel tavolo tecnico del 27 ottobre ci hanno spiegato che questo provvedimento stava facendo lievitare i prezzi praticati dagli impianti. Per questo abbiamo avviato l’indagine di mercato: per evitare speculazioni. Le tariffe resteranno quelle attuali, potranno essere incrementate solo in presenza di condizioni eccezionali». Un piano dunque che per Crocetta è la svolta.

Del resto dal primo gennaio 2017 la frazione secca, per legge, non potrà più finire in discarica. «Se portarli all’estero dovesse costare meno si potrebbero abbassare le tasse ai cittadini», dice ancora. Le prime ipotesi rendono più plausibile il trasferimento all’estero. «L’impianto di Brescia è saturo con i rifiuti dell’Emila Romagna - dice ancora Pirillo - , quello di Torino con l’immondizia della Liguria e così via, quasi tutti sono saturi». Dall’estero invece arrivano notizie incoraggianti. «In Olanda - dice ancora Pirillo - ci sarebbero impianti che praticano prezzi di 38 euro a tonnellata, l’indagine di mercato serve proprio a verificare ciò e a fissare questi prezzi». Nei piani del governo c’è anche la trasformazioni delle attuali discariche, per tenere separato secco e umido.