Ahmad Abdallah 23 anni, sudanese è stato assolto dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo scorso aprile erano giunti nel porto di Trapani 345 migranti di diverse nazionalità a bordo di una barca che non aveva i più elementari accessori di sicurezza. La barca era partita quindici giorni prima dalla Libia. L’extracomunitario, una volta appurato che c'era lui alla guida del natante è stato chiamato a rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il pm ha chiesto per Abdallah quattro anni di reclusione, ma il giudice ha accolto la tesi difensiva secondo la quale l'imputato è stato costretto a assumere la guida dell’imbarcazione dall’organizzazione criminale che ha organizzato il viaggio.
Al processo per il tentato omicidio di Giuseppe Messina a carico di Vito Criscenti, sono stati ascoltati gli investigatori. L’assistente capo Pietro Poliseri, della squadra mobile di Trapani, ha ripercorso le prime fasi delle indagini. “Dopo l’agguato - ha detto - perquisimmo l’intera zona alla ricerca dell’arma, un fucile ancora carico. Poliseri ha raccontato che sin da subito Messina disse che era stato Criscenti a sparare. Alla prossima udienza sarà chiamata Daniela Caradonna, moglie di Giuseppe Messina, che ha assistito alla sparatoria.
Giuseppe La Francesca, 46 anni, è imputato di tentato omicidio davanti al Tribunale di Trapani. I fatti si sono svolti il 18 maggio scorso nel quartiere Fontanelle. La Francesca avrebbe sparato sei colpi contro Silvestro Di Discordia, ma per fortuna solo un proiettile andò a segno, ferendo la vittima ad una gamba. Di Discordia, fermato dalla polizia mentre stava andando in ospedale, sostenne di non conoscere l’identità dell’aggressore. Secondo gli inquirenti sia lui che i familiari ne erano a conoscenza. Ora Di Discordia è chiamato a rispondere di favoreggiamento, insieme con la madre e la sorella.