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15/11/2016 06:30:00

La nomina degli scrutatori a Marsala, protestano anche i Salesiani. Polemiche ad Erice

Continuano le polemiche per la nomina degli scrutatori a Marsala per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.  La commissione elettorale nei giorni scorsi si è riunita per indicare gli scrutatori e si è deciso di non fare alcun sorteggio ma di nominare gli scrutatori. I tre consiglieri comunali che fanno parte della commissione, Alessandro Coppola, Mario Rodriquez, Francesca Angileri, hanno indicato i nomi dei 253 scrutatori. A presiedere la commissione è il sindaco Alberto Di Girolamo che si è arrabbiato per la decisione dei consiglieri, “è una pratica poco trasparente”, ha detto contrariato il primo cittadino.
In questi giorni sono state molte le proteste e le parole di indignazione soprattutto sui social.  I consiglieri si difendono dicendo che è tutto previsto dalla legge, e che non c’è nulla di male. Ma la scelta di nominare direttamente gli scrutatori, e non sorteggiare, resta sempre - come abbiamo detto ieri - una pratica clientelare.  Sulla vicenda è intervenuta anche l’Associazione Salesiani Cooperatori.


“Come da nostro statuto
- si legge nella nota della coordinatrice Angela Caradonna - riconosciuto e approvato dalla Sede Apostolica, siamo laici chiamati a essere impegnati in tutti gli ambienti di vita con una massima attenzione alle realtà socio-culturali. Curiamo la formazione di una matura coscienza critica per partecipare responsabilmente alla vita sociale negli ambiti della cultura, dell’economia e della politica, rifiutando tutto ciò che provoca e alimenta l’ingiustizia e l'emarginazione”.
I membri dell’associazione “come cittadini marsalesi, venuti a conoscenza della metodologia preferita dai consiglieri componenti della Commissione elettorale (Coppola A., Rodriquez, Angileri) di procedere con nomina diretta degli scrutatori, esprimiamo disaccordo”.
L’associazione si pone una domanda. “Con quali criteri sono stati scelti i nominativi? Sono stati considerati i livelli reddituali? Sono stati esclusi i componenti dello stesso nucleo familiare? Perché il sorteggio è stato rifiutato come metodo?”

“Sappiamo che la legge n. 270/2005 prevede la nomina tra gli iscritti all’albo comunale,- continua la nota - ma non preclude la previsione di altri criteri selettivi da parte della Commissione elettorale che richiamano alla necessità che le scelte pubbliche siano assunte secondo trasparenza, imparzialità, difesa dei diritti dei più bisognosi”. L’associazione spera che in futuro “vengano stabiliti questi criteri anche per evitare sospetti di favoritismi clientelari” e spera “in un maggiore buon senso di chi ci amministra, perché chiamato a rappresentare tutta la comunità”.

La nomina degli scrutatori nelle altre città è avvenuta per sorteggio. Ma polemiche ci sono state anche ad Erice. Qui la commissione elettorale si è divisa. Bisognava nominare 102 scrutatori, più i supplenti.
Il Sindaco Giacomo Tranchida, che presiede la Commissione, ha riproposto anche in questa occasione di procedere con il sorteggio dall'Albo degli Scrutatori. D’accordo erano i consiglieri Nino Marino del movimento "per Erice che Vogliamo" e Diego Sugameli del Partito Democratico. Diversa la posizione della Consigliera Pantaleo, che ha proceduto, in rappresentanza della minoranza consiliare formata da Forza Italia e dal Partito Socialista Italiano, alla personale individuazione e diretta designazione nominativa dei 25 Scrutatori in ragione di 1/4 del complessivo numerico di 102.
Allora il Sindaco Tranchida e i Consiglieri Marino e Sugameli hanno proceduto alla designazione dei 3/4 pari a 77 Scrutatori individuandone 5 fra i Nuclei Familiari, certificati indigenti dai Servizi Sociali, e non ancora beneficiari di sussidio, e procedendo per sorteggio per gli altri 72 Scrutatori fra gli iscritti all'Albo under 40.
"Dopo ben 9 anni, spiace ancora una volta registrare che i Consiglieri del Partito Socialista Italiano e di Forza Italia - dichiara il Sindaco Tranchida - non perdano occasione alcuna per cimentarsi con pratiche assolutamente poco trasparenti, privilegiando il permanere della becera logica clientelare che - conclude Tranchida - di questi anni abbiamo cercato di sradicare con tutte le nostre forze al fine di trasformare il palazzo comunale in una casa di vetro".