di Rossana Titone - Per gli italiani la politica si è fermata alle chiacchere sulle elezioni americane e sullo shock della vittoria di Donald Trump. La guerra tra i sessi sembra trovare la sua estrinsecazione in questo duello politico, menomale che i più edotti sanno che non sia così.
Il potere femminile non deve prevaricare, imporsi o scavalcare quello maschile, semplicemente camminano su binari diversi a volte intersecati ma pur sempre differenti.
Sostenere, come in molti hanno fatto, che Trump abbia vinto per populismo e perché sia stato votato da una massa di uomini trogloditi frustrati e perennemente arrapati mi sembra la più grande delle idiozie.
Sia chiaro, poi, che per appurare la presenza di siffati maschi non c’è bisogno di andare oltre oceano ma guardare a casa nostra non sarebbe male.
Il voto americano è l’espressione “democratica” di un popolo intero e bisognerebbe avere la decenza di rispettare il risultato delle urne, in America come in Italia. E’ un voto di rottura con dei democratici americani che hanno perso 3 punti rispetto alla vecchia competizione, è il voto del cambiamento che affonda le radici su tre elementi essenziali del programma elettorale trumpiano.
Non voglio qui addentrarmi in politica estera ma solo soffermarmi sul fatto che le donne dovrebbero sostenere un candidato indipendentemente dal sesso e che le tifoserie sono da stadio.
Tifoseria che ha punito la stessa Hilary Clinton, donna capace, stratega, mente politica durante il mandato del marito. Francamente sono stata una di quelle che ha pensato che se la Clinton l’avesse avuta vinta il merito era del rivale e non per meriti suoi.
I media catalizzano l’attenzione su Trump e in Italia sul referendum del 4 dicembre. Non esiste altro, non ci sono più problemi nel nostro Paese. Non si sono viste mai così tante tavole rotonde come quelle allestite in questo periodo. Con questa riforma Renzi si gioca la carriera politica, non si capisce poi perché la sua e non quella della Boschi.
Così tutto passa in secondo piano dall’occupazione giovanile, alla povertà dilagante dei pensionati, il sottosviluppo del mezzogiorno e la diseguaglianza tra i redditi, non ci sono investimenti né innovazioni. Siamo nani in un mondo di lilliput.
E a proposito di nani a Marsala, come altrove, le iniziative legate al referendum delineano la scomparsa del centro destra, non si registrano iniziative pro No da parte di quest’area politica.
Avevo pensato ad una ghirlanda, poi mi sono detta meglio 2, di fiori finti, così almeno quelli non appassiscono mai.
Siamo partiti dall’America per arrivare in Italia e planare su Marsala, come non soffermarci sulla delicatezza di taluni consiglieri che hanno elargito, a parenti amici e fidanzati, nomine elettorali. Così, giusto per racimolare qualche eurino.
Mi piace girare l’angolatura e dire che sì, è avvilente e vergognoso quello che tutti i consiglieri, meno 8, hanno fatto ciascuno fornendo i propri nomi, e non c’è legge che tenga perché più di una legge vale la opportunità delle scelte legate al territorio, al contesto sociale e al momento storico-politico, ma più mortificante ancora è chi accetta una nomina sapendo di essere stati scelti tra altri che non hanno avuto nessuna “raccomandazione”.
Ma chi se ne frega, avranno pensato. La politica, l’amministrare la res publica, è stata ancora una volta calpestata da fantomatici politici- consiglieri che la utilizzano a proprio uso e consumo.
Non c’è vergogna, non c’è manco il rossore sulla faccia per aver agito con spregiudicatezza come i “sbruffoncelli” sanno fare.
E’ la politica di sempre anche se anagraficamente può sembrare giovane ma malata e supponente, screanzata e arrogante, taciturna in consiglio comunale ma presente per il gettone e i colpi di mano come questo.
Lo dice la legge, ci diranno ancora, e lo sappiamo bene. Sappiamo anche che ci vuole un certo candore e pudore nel servire la città e non se stessi, perché se prevale la seconda opzion più che candidarsi a consiglieri comunali, i 22 elargitori di nomine, avrebbero potuto candidarsi a Babbi Natale: dentro il sacco un buono nomina da € 130.