Giusi Piccione, consigliera comunale a Marsala, fa parte del gruppo politico Progettiamo Marsala, e in questi giorni è scoppiata la bolla degli scrutatori nominati, e non sorteggiati, per il referendum costituzionale. Ogni consigliere ha nominato qualcuno, indicato qualche nome. Chi 5, chi 6, chi di più. C'erano i consiglieri che giravano e chiedevano nomi. A lei quanti nomi hanno chiesto?
Mi hanno chiesto quattro nominativi.
E li ha fatti?
No. Ho chiesto quanti fossero gli iscritti all'albo, circa 9 mila, e quanti dovevano essere gli scrutatori, circa 250. Poi ho chiesto quale fosse la motivazione che portava a nominare piuttosto che sorteggiare gli scrutatori.
E cosa le hanno risposto?
Che si doveva favorire gente che non ha lavoro. E io mi sono rifiutata perchè su 9 mila persone non ci sono solo 250 disoccupati. Ci sono anche quelli che non sono amici degli amici. Stiamo parlando di disoccupati conclamati, ma ci sono quelli che non hanno mai lavorato e non figurano disoccupati.
E poi ci sono i disoccupati che lavorano.
Se si vuole favorire la gente che ha difficoltà si può scremare l'albo. Il sorteggio sarebbe stato più equo visto che scremare un albo di 9 mila persone poteva essere complicato.
Fare lo scrutatore è un esercizio molto delicato tra l'altro. Si parla di disoccupati per questa funzione, ma perché un laureato non può fare lo scrutatore?
Ha una funzione sociale importante lo scrutatore. Quindi il sorteggio può essere la soluzione più equa.
E' stata l'unica a rifiutarsi di fare nomi?
No, altri consiglieri si sono rifiutati. Al prossimo consiglio comunale ci sarà un dibattito su questo. E' un fatto importante sul piano politico. Nella commissione elettorale ci sono rappresentate delle forze politiche, e la scelta di queste forze politiche da chi sono regolate?
Lei vota no al referendum, perchè?
Cambiamenti così importanti non devono essere fatti con questo clima politico, e il voto non può essere strumentalizzato. Tant'è che neanche il cittadino capisce bene quali sono le ragioni del sì e del no. Infatti stiamo organizzando un incontro che vedrà la partecipazione di esponenti del mondo politico e universitario per capire le ragioni. Ma il clima politico non rende questo referendum sereno.