Il tribunale di Trapani, accogliendo le richieste della difesa e concedendo le attenuanti generiche, ha condannato Marco Di Pietra a tre anni e nove mesi di reclusione, rispetto ai sei anni chiesti dal pm Andrea Tarondo. "Marco Di Pietra è un ladro ma non è un criminale", sono queste le parole usate dal difensore del 19enne, imputato davanti ai giudici per i reati di furti e rapine ai danni di diversi commercianti. L'avvocato ha detto che Marco è un ragazzo sfortunato, che ha fatto uso di cocaina fin da ragazzino e che per trovare i soldi per comprare la sostanza stupefacente ha iniziato a commettere furti. Marco non è un criminale, - ha ribadito nel corso della sua arringa difensiva l'avvocato Rapisarda - spiegando che nel corso di una rapina in cui ci fu la reazione delle vittime, non ha aggredito nessuno ma è fuggito via, dimostrando di non essere violento né un criminale incallito. I giudici inoltre hanno riqualificato una delle rapine commesse in furto.