La IV Commissione Ambiente dell’ARS, invierà al Governo Regionale una risoluzione perché intervenga sul dichiarato, e mai risolto, stato di emergenza per l’approvvigionamento idrico nel Comune di Erice. È la proposta del deputato Girolamo Fazio al termine dei lavori della Commissione che ieri ha ricevuto in audizione il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida ed una delegazione di CODICI, Associazione di tutela dei diritti dei cittadini per esaminare il problema del caro bollette e dell’approvvigionamento idrico nel territorio comunale di Erice, servito dall’EAS, ente in liquidazione da anni. Fazio, a beneficio dei suoi colleghi di commissione, ha introdotto i temi centrali: contenzioso tra comune di Erice ed EAS, rete idrica fatiscente, mancati interventi tecnici dell’EAS, acqua “inquinata”, bollette fuori controllo e da migliaia di euro senza che il servizio sia erogato decentemente e soprattutto uno stato di emergenza che non ha mai trovato adeguata attenzione da parte delle istituzioni, Regione in testa.
«Abbiamo il dovere di sollecitare il Governo Regionale e di non demordere – afferma Fazio –, perché quello che sta accadendo nel territorio a Erice e non solo, riguardo l’approvvigionamento idrico, non può essere ignorato dalla Regione. L’EAS, sebbene in liquidazione perenne, è un ente della Regione, e la Regione ne deve rispondere, soprattutto ai cittadini ed ai sindaci. Perché se è vero che l’acqua è un bene comune allora sono comuni anche i problemi che derivano dalla sua utilizzazione e dalla sua distribuzione. È inaccettabile che vi sia uno stato di emergenza dichiarato da tempo senza che nulla di concreto si stato fatto e con una perenne crisi idrica che investe anche la salute dei cittadini a causa dell’inquinamento, accertato a seguito di analisi certificate, nelle condotte».
L'assessore alla Energia acqua e rifiuti, Vania Contrafatto, era assente per impegni istituzionali a Roma. Assente anche il commissario liquidatore di Eas, Dario Bonanno. L’avvocato Vincenzo Maltese, legale del comune di Erice ha posto l’accento sulla fatturazione EAS e sulle bollette da migliaia di euro, per eccedenze, a fronte di un servizio di fornitura inadeguato.
«La situazione – commenta Fazio – è fuori controllo. L’EAS ha contenziosi in sede giudiziaria con centinaia, se non migliaia, di cittadini e con i Comuni e non ha retrocesso a questi ultimi i canoni fognari. Considerata la grave situazione la commissione ha deciso di riconvocare l'assessore Contrafatto e il commissario di Eas e di approvare nella prossima seduta la proposta di risoluzione nei confronti del Governo Regionale».
Sul problema dell'acqua ad Erice è interventuto il sindaco Giacomo Tranchida con una sua nota che pubblichiamo qui di seguito:
"L'acqua è vita, ma quando manca e' malavita ...non è solamente una denuncia politica che ha accompagnato le battaglie di questi lunghi anni per riavere l'acqua del Montescuro invece di quella poca e sporca del dissalatore di Nubia (proprietà Regione).
C'è molto di più ed ancora dietro questa battaglia di Civiltà e di Legalità:
A) danni irreparabili alle condutture idriche provocati dall'acqua salata per il mancato buon funzionamento del dissalatore, come accertato dal CTU nominato dal Presidente del Tribunale di Trapani ing. Bonvissuto. Danni estesi agli impianti idrici e agli elettrodomestici delle famiglie ericine tutte, oltre che degli operatori economici;
B) danni ulteriori, per oltre 2.000.000€ ad oggi comportanti crediti vantati dal Comune di Erice per gli interventi sostitutivi operati in danno dell'inadempiente EAS (Ente Acquedotti Siciliano di proprietà della Regione). Danni ancor più corposi e consistenti se rapportati allo sfaldamento stradale e dei marciapiedi, infiltrazioni sotterranei negli immobili pubblici e privati, provocati ed amplificati nel tempo da tali perdite;
C) danni ulteriori alle finanze comunali, atteso il mancato accreditamento da parte di EAS dei canoni fognari e depurativi per circa ulteriore 1.500.000€;
D) danni ulteriori ed anche dal beffardo sapore, verosimilmente prossimi a possibili truffaldine azioni, nel pretendere da parte di EAS eccedenze e canoni di fatto inesistenti alle utenze cittadine - così come dimostrato anche in sede giudicante dall'Assne Codici guidata dall'avv Maltese e da altre Assni dei Consumatori nel tempo interessate;
E) danni a rischio anche della salute pubblica a causa degli inquinamenti alla rete idrica colabrodo che hanno comportato l'emissione di Ordinanze Sindacali di non potabilità dell'acqua distribuita da EAS e in diverse zone del territorio;
F) danni per le famiglie e gli operatori commerciali e del settore turistico costretti nel tempo ad approvvigionarsi dai privati ed in capo al Comune, sovente chiamato insieme ai Vigili del Fuoco ad integrare il salato soccorso dei privati trasportatori in periodi di criticità emergenziale riconosciute dalla stessa Regione.
Danni che attendono giustizia, sia in sede civile che penale, in conseguenza delle denunce intraprese e con assoluta determinazione nei confronti di EAS e Regione in primis e non solo dall'Amministrazione Tranchida ma anche dall'Assne Codici ed altre.
Di tanto, anche plasticamente portando l'acqua (Crocetta) sporca e pezzi di condutture colabrodo, e' stata resa edotta la competente Commissione parlamentare regionale che su stimolo dell'on.le Mimmo Fazio ha ascoltato ieri mattina il Sindaco di Erice. Latitante l'Ass regionale Contraffatto ma presente il delegato del Prefetto di Trapani che ha confermato i fatti da anni denunciati dal Sindaco di Erice, evidenziandone la gravità.
La Commissione parlamentare, su proposta dello stesso Deputato Fazio ha ritenuto pertanto di aggiornare la seduta riconvocando l'Assessore Contraffatto, assente al pari del Commissario EAS, non sottacendo la possibilità di rassegnare il tutto all'AG.
"Ringrazio l'Onle Fazio e la Commissione tutta per aver voluto riaccendere i riflettori sulle denunce che da anni portiamo avanti - dichiara il Sindaco Tranchida - e che invero riguardano per fattispecie simili anche altri 13 Comuni trapanesi. Tanto è ben noto al governo regionale - continua Tranchida -, che peraltro già nel 2008 ha deliberato lo stato di calamità in merito, e che oggi invece ha pensato bene di non impegnare 1 cent/€ del milionario Patto per il Sud, che in primis dovrebbe garantire il soddisfacimento di un diritto primario: l'acqua buona nelle case delle persone, oggi negata per colpe dirette ed indirette della stessa Regione (malagestio EAS e dissalatore regionale di Nubia). Dal nostro canto non molliamo - conclude il Sindaco di Erice - ..l'acqua e' vita, e quando manca e' malavita ..talvolta ci sta di mezzo anche la mala politica, come quella di Crocetta & C"