Al processo per l'omicidio di Bose Uwadia, la donna trovata morta la vigilia di Natale del 2013 vicino al cimitero di Custonaci, ha testimoniato Baldassare Daidone, amico di Alessandro Bulgarella, l'imputato accusato dell'omicidio. Un’audizione in cui il teste sin dall'inizio è parso molto agitato e poco collaborativo, rispondendo in modo vago e mai chiaro. Ha detto di aver aiutato Bulgarella a recuperare la password di Facebook ma di non ricordare più come ha fatto. Solo una volta ripreso dal presidente Pellino, che gli ha ricordato che i testimoni reticenti sono puniti dalla legge, Daidone ha chiarito come ha fatto per recuperare la password anche se non è stato in grado di fornire la nuova chiave d'accesso al profilo facebok. Così la Corte ha dato l'incarico al perito informatico Gioacchino Genchi di forzare l’account per recuperarla. L’imputato ha dato il proprio consenso. La traccia lasciata dal social network è infatti ritenuta fondamentale per la ricostruzione della vicenda, visto che Bulgarella sarebbe stato collegato al social network la notte del delitto. Si attendono maggiori riscontri dalla perizia di Gioacchino Genchi, che ha ricevuto l'incarico di controllare i dati tabulati telefonici della vittima, dell'imputato e di altri soggetti vicini. Il processo riprenderà il 16 dicembre.