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27/11/2016 09:15:00

Moni Ovadia a Marsala, facciamolo lavorare bene

Moni Ovadia, l’ebreo che ride, non mi dilungo sulle capacità artistiche, fatevi un giro sulla rete, ma solo se avete almeno un’ora di tempo per leggere delle sue esperienze artistiche. Praticamente sa fare tutto, e bene. Ma un artista può essere semplicemente, si fa per dire, un bravo artista. Non di rado quelli del suo lignaggio sono inarrivabili dal punto di vista relazionale, mettono in soggezione. Lui no, e mi piace ancor più perché: guarda il vero Islam con riconoscenza, lo definiscono antipatizzante d’Israele, è stato un grande amico di don Gallo, è vegetariano per scelta etica ma anche dietetica, si è abbeverato alla scuola di Dario Fo, scrive su l’Unità e viene insultato da Il Foglio, dà scandalo perché va a letto con sua moglie.

Abbiamo avuto una botta di… fortuna, ma presto anche lui scoprirà che questa città può fare grandi cose con un bravo regista. Abbiamo straordinari talenti che aspettano da troppo tempo il loro tempo. Non mi interessa altro, non voglio sentire dietrologie o insinuazioni. Facciamolo lavorare con noi e per noi. Ci saranno tensioni, incomprensioni, malumori, ritrosie e curtigghiu. Moni Ovadia è ben allenato in tal senso, basta leggere ciò che dicono di lui i detrattori. Si professa agnostico ma non perde occasione per parlare delle sue origine ebraiche. Qualunque cosa accadrà non potrà certo finirgli male quanto a Baruch de Spinoza, in quel caso scattò la scomunica, perché quando gli ebrei s’incazzano non sono generici, non tralasciano i dettagli e non temono d’essere ridondanti. Da grande uomo di spirito e humour quale è mi prendo la libertà di pubblicare il testo della scomunica affinché possa sentirsi fortunato , qualunque cosa accadrà a Marsala.
“Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi, noi dichiariamo Baruch de Spinoza scomunicato, esecrato, maledetto ed espulso, con l'assenso di tutta la sacra comunità [...]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell'uscire e maledetto nell'entrare. Possa il Signore mai piú perdonarlo; possano l'ira e la collera del Signore ardere, d'ora innanzi, quest'uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribú d'Israele, opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge [...]. Siete tutti ammoniti, che d'ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dormire sotto il suo stesso tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti [circa due metri], e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno”.

 

 

 Katia Regina for Moni Ovadia