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04/12/2016 07:15:00

Stalking a giornalista. Cominciato il processo a Marsala

 E’ iniziato, in Tribunale, il processo che vede imputato il 47enne pregiudicato marsalese Maurizio Planeta per stalking in danno di una sua ex vicina di casa, la giornalista Antonella Lusseri. Quest’ultima, in aula, ha raccontato la sua vicenda. Come aveva già fatto, qualche tempo fa, sul web. “Io lo ignoravo – raccontò, tempo addietro, la Lusseri - ma più lo ignoravo più ottenevo un atteggiamento più assillante. A un certo punto, ho denunciato”. Dopo le prime indesiderate attenzioni, la giornalista, su consiglio delle forze dell’ordine, installò telecamere davanti l’ingresso della sua abitazione. Tenendo anche il telefonino sempre acceso. “Dopo due anni di denunce, minacce e ingiurie – spiegò – a un certo punto, a questa persona vengono revocati gli arresti domiciliari e finisce in carcere. Aveva minacciato noi vicini con un coltello. Il padre mi aveva anche chiesto di ritirare la denuncia. In prossimità della scarcerazione, deduco che tornerà a casa e mi preoccupo, perché sono stata oggetto delle sue attenzioni, delle sue minacce, con prove, video e testimoni. Una volta mi disse: ‘Io mi sono fatto tanti anni di galera, non ho niente da perdere, se mi crei problemi le conseguenze le paghi tu e le altre vicine’. Ci sono prove, registrazioni, video, tutto depositato in Procura”. Tra i precedenti di Planeta, difeso dall’avvocato Francesca Frusteri, anche i reati di rapina, furto ed evasione dagli arresti domiciliari. Accuse per le quali, nel maggio 2004, fu rinchiuso in carcere per scontare una pena a 2 anni, 2 mesi e 27 giorni di reclusione. Adesso, nel processo davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone, dopo la testimonianza della presunta vittima, Planeta ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee. “E’ vero che c’erano dei diverbi – ha affermato il pregiudicato – ma erano solo per questioni di vicinato. Io mi lamentavo quando lei camminava con i tacchi o organizzava cene un po’ troppo rumorose. Le accuse contro di me sono state ingigantite. Se avessi voluto farle del male, avrei avuto tutto il tempo, ma non l’ho mai fatto”. Prossima udienza il 13 gennaio.