La condanna di due medici dell’ospedale di Castelvetrano accusati di omicidio colposo è stata invocata dal pubblico ministero Anna Cecilia Sessa. Alla sbarra sono Vito Francesco Cuttone e Cataldo Anzalone, entrambi di 58 anni. Per il primo il pm ha chiesto due anni e 9 mesi di reclusione, per il secondo due anni. I due medici sono accusati di non avere compreso la reale gravità delle condizioni di una donna (la 32enne Girolama Leone) che, tre giorni dopo avere partorito una bambina, morì . Il decesso avvenne il 13 maggio 2011 al Policlinico di Palermo – dove la paziente fu trasferita in eliambulanza dopo il parto cesareo d’urgenza eseguito all’ospedale Sant’Antonio di Trapani – per la rottura di un vaso sanguigno del cervello a causa della pressione alta dovuta alla gestosi. “Era chiaro – ha detto il pm nella sua requisitoria - che bisognava effettuare un tempestivo taglio cesareo. Era l’unica soluzione. Si sarebbero evitate le conseguenze che hanno portato al decesso della paziente”. A Cuttone e Anzalone si contesta di non aver diagnosticato la patologia e di non essere intervenuti in tempo. Girolama Leone, che era alla 35° settimana di gravidanza, morì dopo avere dato alla luce una bambina. I due medici, secondo l’accusa non compresero il reale motivo dei forti dolori addominali accusati dalla donna, che solo all’indomani del ricovero, dopo un’intera notte senza alcun intervento (un parto cesareo d’urgenza, secondo inquirenti, avrebbe potuto salvarla), fu trasferita a Trapani. Intanto, le condizioni della partoriente si erano notevolmente aggravate. Legali di parte civile sono gli avvocati Celestino Cardinale e Giovanni Gilletta, mentre a difendere gli imputati sono Gianni Caracci, Stefano Pellegrino e Vito Signorello.